E’ il suo destino. O la sua condanna di stagione, chi lo sa. Cert’è, che da sette mesi il Napoli rimbalza da una “partita per la storia” a “un periodo decisivo”, da un “match che non può sbagliare” al “futuro in una, due o tre settimane”. Ovvio, è il sintomo felice di chi cresce bene e va in campo rincorrendo bei sogni e grandissime ambizioni, ma quanto costa tutto questo in fatica, in logorìo fisico e mentale? Tanto. Tantissimo. A volte pure troppo. Stavolta, però, il Napoli guarda il calendario e tira un sospiro di sollievo. Stavolta, come non gli succedeva da due mesi, avrà sette giorni pieni pieni per prepararsi alla prossima partita di Torino con la Juve e poi altri sei per la successiva di Roma con la Lazio. Si può dire, dunque, che dopo un tour de force di quattordici partite, una ogni quattro giorni, il Napoli ritrova finalmente un ritmo più lento e riposato? Macché. E’ un’illusione. Sì, non v’è dubbio, i muscoli azzurri avranno qualche giorno in più per ricaricarsi, ma il destino è destino e quindi ci risiamo: ecco, infatti, Juve e Lazio – una di fila all’altra ed entrambe fuori casa – per l’assalto decisivo al terzo posto. E allora, con un pizzico di retorica ma pure con tanta verità, riecco altre “due partite per la storia”, oppure, se si vuole, “il futuro in due settimane”.
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