Uno a uno e tutti in Champions League. Il pari della tranquillità al San Paolo targato 15 maggio 2011. Napoli e Inter conclusero virtualmente il proprio campionato con un risultato che regalò alla Mazzarri band la matematica partecipazione alla Champions senza passare per gli scomodi preliminari. Gli ultimi squilli di Eto’o prima di annusare i petroldollari russi. Da fuori area superò De Sanctis. Poi Zuniga, che fissò l’1-1. Paradossalmente è la partita più tranquilla degli ultimi anni. Nel 2010 Walter Mazzarri, José Mourinho e Aurelio De Laurentiis litigarono mediaticamente. De Laurentiis affermò che non avrebbe mai voluto il portoghese sulla sua panchina, Mazzarri che se si fossero paragonati i risultati ai giocatori allenati, i suoi erano sicuramente migliori. Mourinho azzannò: «Mazzarri non ha mai vinto nemmeno la coppa di Toscana, il presidente non ha soldi a sufficienza per ingaggiarmi». Poi finì 1-0, ma Mourinho aveva conosciuto la sconfitta anche l’anno precedente, ultimo di una serie di tre 1-0 consecutivi al San Paolo. Nel 2000/2001, stagione del ritorno in A del Napoli, il gol di un ingenuo Matuzalem che, ammonito qualche minuto prima, si tolse la maglietta per festeggiare e fu espulso; nel 2008 segnò il panteron Zalajeta su erroraccio di Julio Cesar, nel 2009 ancora Zalajeta su percussione di Lavezzi. In sala stampa Mourinho elogiò talmente il pubblico di Napoli che riuscì ad entrare nel cuore dei tifosi azzurri.
Napoli-Inter quante storie. Come il debutto degli azzurri nel 1926 allo stadio dell’Arenaccia. Bernardini e la doppietta di Powolny siglarono il 3-0 per i nerazzurri. Anche Maradona è legato particolarmente a questa partita. Diego vedeva rosso contro i nerazzurri. Segnò su rigore nel 1986, su punizione nel 1988, dal limite dell’area l’anno successivo finì 2-0 per gli azzurri e Trapattoni alzò le mani: «Di fronte a un Diego così non si può far nulla». Tra Zenga e l’argentino sfide memorabili. Finanche in quella partita sbloccata solo dopo l’infortunio del ragno e la sostituzione con Malgioglio. Ma non solo Maradona, Trapattoni e la banda tedesca. Quanti campioni sono passati dal San Paolo. Helenio Herrera passeggiò nei primi anni Sessanta vincendo 5-1. Di Giacomo (tripletta), Suarez, Corso, tutti all’appuntamento con il gol.
Nel 1966 una doppietta di Altafini risolse l’incontro che finì 3-1 per gli azzurri. Stesso risultato del 1969 quando, questa volta, la doppietta fu di Cané. Clerici, Mazzola, Corso, Mazzola, Altobelli, nessun grande attaccante ha disertato l’appuntamento con il gol in questa grande sfida. Nel 1995 anche un episodio curioso. Finirà 2-1 per il Napoli, sconfitta che costerà il posto sulla panchina nerazzurra al grande ex Ottavio Bianchi, poi sostituito da Roy Hodgson. Nei minuti di recupero il portiere nerazzurro Gianluca Pagliuca chiede ad un raccattapalle di passargli il pallone per velocizzare la ripresa del gioco. Il ragazzino non lo ascolta, butta la palla lontano costringendolo ad andarsela a prendere da solo: era Paolo Cannavaro, attuale capitano del Napoli.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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