Hugo Campagnaro darà una mano al Napoli, il Napoli darà una mano a lui. In settimana, il difensore argentino farà ritorno in Italia dopo l’incidente d’auto nel quale è stato coinvolto una decina di giorni fa vicino Cordoba, e che ha provocato la morte di tre persone, tra le quali il suo migliore amico Alvaro Castelli. Il difensore azzurro è imputato per omicidio colposo. Colpo di sonno? Ma stando alle indiscrezioni che filtrano dai suoi legali sarebbe risultato negativo al test alcolemico cui è stato sottoposto dopo il tragico impatto e di conseguenza questo alleggerirebbe la sua posizione dal punto di vista penale. «Campagnaro non ricorda nulla, è ancora in stato di shock», ha detto l’avvocato Angelo Bassino che difende il giocatore, il quale a sua volta si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al giudice Guzman, delegato alle indagini. Probabilmente, Hugo è stato vittima di un colpo di sonno. Campagnaro si è pure attivato per pagare la cauzione che gli è stata imposta per far ritorno in Italia: 340.000 euro. Metterà in vendita due immobili di sua proprietà e, finalmente, tornerà nella sua casa di Posillipo. Già, perché è da queste parti che Hugo vuole lasciarsi tutto alle spalle e ritrovare la serenità perduta. Lo ha detto pure al medico sociale azzurro, il dottor De Nicola, volato in Argentina. Il medico è corso per accertarsi del suo stato di salute. Il quadro clinico è buono: «Campagnaro sta bene, ha solo qualche piccola ammaccatura, ma un grande carattere», ha detto De Nicola. Si temeva un problema all’anca, ma la radiografia ha escluso fratture e Hugo sarà regolarmente ai nastri di partenza della prossima stagione. A Dimaro i compagni proveranno a rallegrarlo e Mazzarri a schierarlo nel ruolo che doveva essere di Criscito: «Campagnaro può giocare a sinistra —ha ribadito a più riprese Aurelio De Laurentiis —, noi puntiamo molto su di lui e sul suo completo recupero. Già la scorso anno in quella posizione si è ben comportato». Dunque, al Toro di Cordoba verrà affidata la responsabilità di non far rimpiangere il mancato arrivo del mancino di Volla. Un compito arduo, maanche una molla psicologica per invitare Campagnaro a reagire. Non c’è terapia migliore del pallone.
Fonte: Gazzetta dello Sport
La Redazione
S.D.
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