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Napoli, il gioco delle coppie

Mazzarri può disporre di due squadre tra campionato e coppe

Il nuovo Napoli è ancora più “doppio” dei precedenti. Ma questo non significa che non possa essere più genuino e anche più fluido. Anzi. C’è un trittico di obiettivi, sulla sommatoria meno pressanti e stressanti (l’Euroleague in luogo della Champions ad esempio, con tutto quello che ne consegue) e quindi si può programmare una più equa e ponderata ripartizione delle forze per far fronte, appunto, a tutti e tre fronti. Giochi di parole a parte, Mazzarri ha un doppio (a volte anche triplo) in ogni ruolo, una scelta concordata già prima del ritiro con la società per evitare che il dispendio di energie di una stagione lunghissima, si trasformasse in scorie difficilmente smaltibili. Come in effetti è accaduto nell’ultima parte della passata stagione, quando le batterie si scaricarono ben prima del “the end”, mentre si lottava ancora per un posto in Champions. E allora, ben venga la doppia soluzione per ogni reparto e ben vengano i sani dualismi, che possono trasformarsi in appropriati “pungoli” anti-rilassamento, oltre a fornire la soluzione più adatta ed immediata. Difesa, fascia sinistra e centrocampo soprattutto. Lì le gerarchie non appaiono ancora ben delineate e forse lo saranno solo dopo un po’ di giornate di campionato e qualche scontro in Europa.

 

BRITOS-ARONICA – Un tempo era l’uruguaiano il prescelto, ma un infortunio fastidioso ha tenuto l’esterno sinistro della difesa a tre a lungo lontano dal campo, in pratica fino alla metà dello scorso gennaio. Poi manciate di minuti, smozzichi di partite, intervallati a panchine ed una condizione divenuta ottimale solo di recente, dopo la messa a punto di Dimaro. Ma c’era Aronica pronto (che già aveva scalzato la meteora Ruiz) ed in effetti nessuno rimpianse nessuno. Il “senatore” di Mazzarri ha funzionato benissimo, in più occasioni addirittura meravigliando. Il ballottaggio ancora sussiste, anche se va detto che l’ago della bilancia pende un po’ verso il 27enne di Montevideo. Il palermitano però è sempre lì: fa niente che giocava Britos, lui all’esordio col Palermo s’è preso la fascia sinistra, lavorando gomito a gomito col rivale.

ZUNIGA-DOSSENA – Il lungo tormentone della scorsa stagione, il ballottaggio buono per ogni occasione. Il colombiano in effetti aveva via via preso terreno al “diavolo” dell’out sinistro, che però adesso sta provando a rientrargli. E’ stato fra i più reattivi durante il ritiro, e la voglia di ritrovare un posto di preminenza nella fascia di competenza s’è ravvivata. Sarà anche stavolta un bel duello con il Camilo portato a sinistra, con gran successo, da una “genialata” di mister Walter.

DZEMAILI-BEHRAMI – Ecco una rivalità tutta nuova, ma non per questo meno intrigante. Interamente elvetica. In un centrocampo ancora da delineare in tutti i suoi risvolti, andranno a confrontarsi due medianoni piuttosto completi e che s’assomigliano anche un po’. Hanno corsa, interdizione, agonismo e anche tempi d’inserimento e tiro. Come quello vincente di Dzemaili contro la viola. Ne potrebbe venir fuori un bel confronto serrato, palpitante. Stando agli ultimi accadimenti, sempre quelli di Napoli-Fiorentina, il macedone è passato a condurre leggermente sul kosovaro. Per una sana e stimolante concorrenza fra connazionali.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

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