Tutti d’accordo allora. A partire dal presidente per finire a Mazzarri, tutti sono con e per i giovani, mai così attuali (che è una loro prerogativa poi) come in questo preciso momento storico del calcio Napoli. Nati, cresciuti e pasciuti nel vivaio, ma da adesso anche valorizzati e soprattutto (trat)tenuti. Ecco la nuova ed a lungo covata tendenza della società azzurra che ora, e più che mai, s’è prefissa di far sbocciare i virgulti in una realtà sempre più vogliosa di “cantera” e di saranno famosi. Perché il calcio dell’immediato futuro, quello del fair play e quindi dello spending review d’obbligo, potrebbe e dovrebbe partire da loro, per assicurarsi il meglio con i prodotti fatti in casa. Anche in questo De Laurentiis ribadisce di avere la vista lunga e non solo lui, perché Mazzarri appare sempre più in sintonia con la linea societaria. Loro sono le nostre promesse e noi faremo di tutto per assecondarne al meglio l’evoluzione e per trattenerli. In poche parole, Barcellona docet, il modello catalano ha fatto breccia. Eccome.
INSIGNE JUNIOR – Fratello d’arte e sicura promessa. Gli Insigne però non si riducono a due. Oltre al Lorenzo degli exploit, c’è appunto il 18enne Roberto, capitano della Primavera, ma anche il minore Marco (17) piccolo talento della Frattese. Il maggiore, Antonio, è stato penalizzato dalla statura, cosa capitata anche a Lorenzo che però non s’è mai arreso. Per Roberto, che ama svariare in attacco (da seconda punta a trequartista) con cognizione di causa, sei gol nell’ultimo campionato e la doppietta al debutto nel ritiro di Pejo, nel 7-0 rifilato alla Bassa Aunania, sotto lo sguardo attento di Aurelio De Laurentiis, che di sicuro ha apprezzato le evoluzioni di Insigne junior .
CELIENTO E GLI ALTRI – Ecco il difensore del futuro. Daniele Celiento è un destro naturale che ha giocato anche come centrale di sinistra palesando doti non comuni nell’anticipo e nel lancio lungo, guadagnandosi la convocazione di Mazzarri. E poi Soma Novothny (riscattato dal Veszprem, serie B ungherese), altro attaccante testato a Dimaro, con la griffe del terzo gol al Grosseto, di testa, il suo pezzo forte. Un futuro azzurro fra i pali, potrebbe essere per Diamante Crispino (17), casertano, titolarissimo nell’ultima versione della Primavera, decisivo nella conquista dei play off e terzo portiere a Dimaro. Bella gioventù, non v’è dubbio.
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