Dopo aver lanciato l’iniziativa #ioapro attraverso i social, ieri tutti i ristoratori avrebbero dovuto aderire a questa protesta simbolica. Protesta che consisteva nel rimanere aperte le proprie attività e svolgendo il proprio lavoro dopo l’orario di chiusura imposto dai nuovi decreti, ovvero dopo le ore 18:00. Ma ciò non è mai avvenuto, il rischio sarebbe stato troppo alto. In primis quello di creare file e assembramenti, e laddove si fosse creato un focolaio, si rischiava anche una denuncia per attentato alla salute pubblica.
Il presidente Massimo Di Porzio ha poi affermato: “Bisogna continuare a far valere i nostri diritti ma rispettando le norme e le regole imposte dal governo. Aprire questa sera sarebbe stato come farci un autogol che in questo momento non possiamo permetterci. Dobbiamo pensare a noi stessi, e che non possiamo esporre i nostri clienti ad alcun tipo di pericolo. Sia sanitario che legale. Dobbiamo continuare a farci sentire ma senza oltrepassare i limiti della legalità”. Idee chiare quelle del presidente Di Porzio che vengono condivise dagli altri ristoratori, che ieri sera hanno continuato a lavorare con i cibi da asporto. A riportarlo e l’edizione odierna de “Il Mattino”.
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