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Napoli, i duelli fanno crescere: difesa e centrocampo, tante le alternative

La delusione ha scolpito sulla pelle della squadra un tatuaggio di rabbia e di voglia di rivalsa. Altrettanto dicasi per l’allenatore Walter Mazzarri il quale, però, insieme alla evidente e comprensibile arrabbiatura deve raccogliere tutte le indicazioni.
E quel che resta della Cina e di Pechino, di una settimana attraversata praticamente assieme pure ai dettagli, delle riflessioni attraverso il modulo (ritoccato per affrontare Madame: 3-4-1-2), delle rivelazioni del campo, dei primi suggerimenti arrivati
Campagnaro è davanti a Grava e a Gamberini «Britos titolare» dice Mazzarridal «Nido d’uccello» è lo screening sul Napoli che s’avvia a ripartire alla caccia del campionato. A puntare concretamente su quelle trentotto partite, a considerare l’Europa League un’opportunità per allargare gli orizzonti e l’esperienza internazionale, a fare insomma una scelta di campo che non pregiudichi il ruolo di anti-Juventus.
Ciò ch’emerge dalla lunga e distante trasferta in Cina, è il piacere di un «sano» dualismo in salsa azzurra che si annuncia in varie zone e che introduce ad una annata di ballottaggi da avvicinare con cautela nelle previsioni, perché le distanze tra i «titolarissimi» sono ridottissime e le gerarchie sono perennemente in discussione. La condizione, se vogliamo, è anche utile a un allenatore, per dare ulteriore carica al gruppo: la concorrenza gestita con intelligenza significa crescita, potenzialità in aumento, prospettive migliori. Vediamo i punti maggiormente sotto i riflettori, al momento.
IN DIFESA – L’indiscutibile «pesantezza» dell’essere è la figlia naturale d’una preparazione estiva che non agevola ovviamente i calciatori massicci e strutturati e Britos, per ora, ha bisogno di lavorare ancora sulla velocità, per fugare qualsiasi dubbio dopo la stagione «maledetta» del suo avvento partenopeo.
Campagnaro a destra rimane in vantaggio su Gamberini e Grava, Cannavaro ha ancora tra sé e Fernandez un solco, ma Aronica è uno degli interpreti più concreti della difesa a 3 e – come sistematicamente accaduto in passato – pure il candidato più serio a ribaltare le certezze estive. Certezze peraltro sottolineate da Mazzarri in conferenza stampa, nell’eremo del ritiro precampionato a Dimaro: «Britos
Lotta più ampia sugli esterni Maggio a destra e a sinistra spunta Dossenaper questo momento è il titolare».
A CENTROCAMPO – La prima sorpresa stagionale arriva proprio da Pechino, anche se era stata praticamente annunciata dalle amichevoli: Behrami titolare, con Gargano in panchina, sa d’inaspettato ribaltone interno, favorito dalle caratteristiche dello svizzero e dalla volontà del desiderio di essere più play maker e meno mediano. E però, questa è una storia già sentita e già successa in passato: ovvero che il sud americano finisse per un momento vagamente ai margini degli undici titolari ed è poi puntualmente successo che la corsa, il dinamismo, la ferocia agonistica di Gargano rimettessero le cose a posto. Behrami ha i connotati del guerriero, marca, pressa, raddoppia e aggredisce lo spazio; ma nel settembre scorso, quando pure pareva che l’arrivo di Dzemaili avesse provveduto a ritoccare taluni equilibri, si verificò la controrivoluzione.
ESTERNI – Come prima e forse anche più di prima: Maggio e Zuniga a destra, Zuniga e Dossena a sinistra: poi, nell’emergenza, da una parte ci possono finire Behrami e/o Campagnaro e dall’altra Aronica. Sulle corsie ci sarà alternanza, perché proprio lì Mazzarri fa usurare assai i propri interpreti, perché proprio lì il turn-over (dunque) costringerà ad intervenire in misura più massiccia, perché sulle fasce il tecnico concentra maggiormente le proprie attenzioni, ritenendola la vera regia del proprio calcio.
Nell’anno ormai alle spalle, il tormentone settimanale fu: Zuniga o Dossena? Alla fine, i due uomini di spinta, misero assieme quasi lo stesso numero e praticamente l’identico minutaggio. La rielaborazione grafica del passato è garantita dagli indizi suggeriti dal campo e dalle caratteristiche all’interno dell’organico, oltre che dalla affidabilità degli interpreti. A Pechino ha cominciato la cosiddetta coppia titolare, a Palermo – complice la squalifica del colombiano – si tornerà al passato con Maggio a destra e Dossena a sinistra e poi, andando avanti, sarà (come sempre) una corsa spalla a spalla e sino all’ultimo sprint.

Fonte: Il Corriere dello Sport

La Redazione

M.V.

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