NAPOLI – L’uomo c’è: ed emerge in tutta la sua sensibilità, nella squisita cortesia che emana con i suoi modi e con un rispetto ch’è nella forma ma pure nella sostanza, nelle frasi e anche negli atteggiamenti. L’uomo ch’è in Benitez e un gentlman vecchio stampo e però il «nuovo» che avanza è un allenatore pure tecnologicamente spigliato, che prima di decollare da Napoli decide di dialogare con la sua nuova città attraverso il proprio sito e scrive di proprio pugno ciò che sente di dover dire a quella gente che lo ha osannato e che per le strade – o via mare – l’ha inondato d’affetto dal suo arrivo: «Grazie Napoli…». E via così, con una lettera aperta in cui viene tratteggiato il panorama «espectacular» della Costiera Amalfitana ma pure espressa la «gran pasion en todo lo que he podido percibir». Grazie Napoles, in tutte le lingue del cuore, in Spagnolo, in Inglese e però anche in Italiano, per spalancare dalla panchina le finestre su una nuova era, dialetticamente più spinta, mediaticamente più spumeggiante: «Grazie al Napoli, al Presidente, alla città, a tutta la squadra di lavoro che ha reso possibile la presentazione di venerdì; grazie ai tifosi e a tutti coloro che hanno fatto sì che questi cinque giorni rimanessero un ricordo indelebile». Napoli ha già fatto battere forte il cuore di Don Rafè
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
L.D.M.
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