Anche se a Mazzarri piace ragionare partita per partita – secondo la logica che valgono tutte tre punti – e non sottovalutare nessun avversario, Napoli-Genoa si presenta in una chiave ambivalente, perché precede la decisiva sfida per il secondo posto in casa del Milan. Certo, è bene arrivare a Milano con l’undici migliore, ma ancora meglio non perdere punti per strada prima di arrivarci. Comunque sia, non si tratta di risparmiare calciatori affaticati o infortunati, bensì il problema è la conta dei diffidati, che all’appello del match di domani saranno ben nove: De Sanctis, Gamberini, Inler, Behrami, Armero, Zuniga, Insigne, Pandev e Calaiò.
Impossibile allora che il tecnico azzurro non guardi con un occhio il Genoa e con l’altro occhio il Milan, almeno per quanto concerne un giocatore indispensabile come Behrami, che tra l’altro non ha un sostituto con le stesse caratteristiche. Sembra più che probabile dunque il ritorno fra i titolari di Inler, anche per far ritrovare fiducia al giocatore, assente dalla formazione di partenza negli ultimi turni a causa di prestazioni poco convincenti. Come compagno di reparto, confermatissimo Dzemaili dopo la notte fenomenale di Torino, mentre il discorso-diffide potrebbe spingere Mazzarri a riflettere su un altro ballottaggio, quello fra Armero e Zuniga, con quest’ultimo che resta favorito ma potrebbe venir preservato anch’egli in vista del prossimo turno. Maggio, Hamsik e Cavani sicuri del posto, mentre è sempre vivo il dualismo Pandev-Insigne, con il primo che appare favorito (meno allenamenti per Lorenzo, fresco papà). Altro rebus per la difesa: qui l’unico diffidato è Gamberini, che però sarà quasi certamente della partita; il dubbio riguarda invece Campagnaro, ancora semi-convalescente, ma l’argentino dovrebbe partire titolare. Se non ce la facesse, Gamberini scalerebbe a destra e a sinistra giocherebbe Britos, altrimenti in panchina dopo aver mostrato scarsa condizione a Torino.
Meno problemi logistici per Ballardini, che piuttosto è indeciso per questioni tattiche: Immobile (veloce) o Borriello (potente) per impensierire la difesa dei padroni di casa, mentre Jankovic potrebbe rilevare Cassani per garantire maggior potenziale offensivo ad una squadra che parte con una sola punta (in quel caso Rigoni al posto di Vargas, non ancora al 100%).
Queste le probabili formazioni:
Risolto il puzzle della formazione, Mazzarri dovrà riflettere anche sulla tattica: il Genoa ha un centrocampo a cinque che con Ballardini ha acquisito solidità, anche se nelle ultime quattro-cinque partite i rossoblù hanno subito molti gol. Se aggrediti, i genoani vanno in difficoltà, specie quando si ritrovano in svantaggio. Bene cercare subito la via del gol, dunque, per gestire la partita con più tranquillità. Bisognerà però fare attenzione ai calci piazzati, vecchio punto debole degli azzurri, tanto più contro uno come Portanova, che qualche mese fa con un’altra maglia (Bologna) segnò il gol che permise ai suoi di espugnare il “San Paolo”. Anche le fasce vanno attaccate: Cassani e Antonelli hanno doti più difensive che offensive, Maggio e Zuniga dovranno schiacciare i dirimpettai per non lasciar loro l’iniziativa.
Fondamentali i tre punti in questa gara interna, per arrivare a Milano nella migliore condizione, psicologica e di classifica. Con la giusta concentrazione il compito non dovrebbe essere proibitivo.
A cura di Lorenzo Licciardi
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