Frenata del Napoli. Una brutta frenata contro il Genoa. La Roma infatti allunga al secondo posto e si allontana così sempre di più la Champions League diretta. Non basta l’ennesima magia di Higuain (18′ pt): delizioso lo scavetto con il sinistro, su assist di Hamsik, per superare in uscita Perin. La perfida risposta è dell’ex Calaiò, a sette minuti dalla fine del match: punizione dal limite perfetta che gela il San Paolo. Un pareggio bruciante, dopo le due vittorie consecutive con Milan e Sassuolo. Il Napoli gioca un buon primo tempo ma non riesce a concretizzare le tante palle gol. Poi cala vistosamente nella ripresa, non riesce a rendersi più pericoloso e con il passare dei minuti cede sempre più campo al Genoa di Gasperini, abile a inserire Calaiò e a cambiare modulo passando al 4-4-2. La maglia gialla stavolta non funziona e il Napoli paga lo sforzo alla distanza anche se rispetto alla squadra di Europa League i cambi iniziali di Rafa sono ben cinque.
Tante azioni d’attacco prodotte nel primo tempo dal Napoli. Funzionano nella prima frazione gli accorgimenti tattici del tecnico spagnolo: lo schieramento base è quello solito, il 4-2-3-1 ma ci sono diverse varianti con lo spostamento rapido delle pedine sul campo. In partenza d’azione Hamsik si abbassa a ricevere palla a centrocampo tra Behrami e Jorginho che s’allargano ai lati. Da prima punta si propone spesso Callejon, invertendosi di posizione con Higuain che si allarga a destra. Una mossa che ha una doppio effetto: la possibilità di poter sfruttare la velocità dello spagnolo negli spazi e la tecnica dell’argentino più largo sulla fascia. A sinistra, sul fronte d’attacco, c’è invece stabilmente Mertens che va via negli uno contro uno ma difetta nella mira. Con questo schieramento il Napoli arriva agevolmente al tiro pericoloso, per ben cinque volte nei primi 45 minuti, oltre al gol del Pipita. Tre tentativi sono di Mertens, fuori sempre di un soffio il suo tiro a giro con il destro, e altri due molto vicini ai pali ancora di Higuain. Quasi per intero un monologo del Napoli nella prima frazione, che però corre due rischi grossi, concedendo come di consueto qualcosa di troppo in fase di non possesso. Il Genoa, infatti, riesce a ritagliarsi due occasioni molto limpide. La prima di Konate viene salvata sulla linea da Fernandez, il migliore della difesa, la seconda, di testa, dello stesso esterno del Genoa viene respinta con un intervento prodigioso di Reina.
Gasperini in avvio di secondo tempo toglie lo spento Gilardino, inserisce Fetfatzidis e Konate si sposta centrale, subito pericoloso nella nuova posizione quando punta Albiol nell’uno contro uno. Il Napoli cala d’intensità e prova a gestire di più il pallone, mentre il Genoa alza sensibilmente il baricentro d’azione. Entra Calaiò, applaudito dai suoi vecchi tifosi. La partita diventa sempre più equilibrata, il Genoa si fa minaccioso: il Napoli si abbassa e non riesce mai a ripartire con decisione. Entra Insigne al posto di Hamsik e Mertens va dietro la punta centrale. Ma il Napoli difetta in lucidità e non costruisce più veri pericoli per Perin. Invece colpisce proprio l’ex Calaiò, a sette minuti dalla fine: il gol su splendida punizione dell’arciere è definitivo. Giovedì il ritorno di Europa League al San Paolo con lo Swansea: occasione di pronto riscatto.
Fonte: Il Mattino.
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