Siamo alla seconda giornata e già il campionato propone una sfida al vertice, seppure molto prematura. Nella prima uscita degli azzurri al S. Paolo è di scena la Fiorentina, additata da più di un addetto ai lavori come una potenziale outsider per la stagione che si è appena aperta. Ed è una Viola molto diversa da quella letteralmente travolta da Cavani & Co. un venerdì 17 alcuni mesi orsono. Sulla panchina dei toscani ora siede quel Vincenzo Montella che di napoletano ha i natali (Castel di Cisterna, per l’esattezza); un tecnico giovane ma che ha già sfoderato una personalità da vendere e che l’anno scorso, alla guida del Catania, strappò ben 4 punti agli uomini di Mazzarri. Quest’anno il salto di qualità in una squadra rinnovata ma di tutto rispetto e che trova il suo faro principale in quel Jovetic frenato un anno fa da un brutto infortunio e tornato più forte di prima. Il serbo è stato corteggiato anche dal Napoli poche settimane fa e appetito dalla Juventus proprio poco prima che irrompesse la vicenda Berbatov, a mandare su tutte le furie il patron Andrea Della Valle e a compromettere definitivamente i rapporti tra le due società, già segnati da una rivalità storica che affonda le radici nella lontana stagione 1981-82. Una Fiorentina che ha completato l’organico proprio sul fil di lana del calciomercato, ingaggiando a sorpresa Luca Toni, il quale ha già scelto il numero di maglia, sarà il 30. Si tratta per lui di un ritorno a Firenze dopo 5 anni da girovago per l’Italia e l’estero, che giunge dopo il doppio rifiuto ai viola da parte di Torino e Lazio alle richieste di prestito per Rolando Bianchi e Floccari. Sarà una squadra nuova di zecca, dunque, quella a disposizione di mister Montella; un centrocampo impreziosito da un Aquilani che sembra aver recuperato la condizione, desideroso di dimostrare il suo valore dopo la poco esaltante esperienza in maglia rossonera, e da Borja Valero, ex Villareal, del quale tempo fa si parlò in uno scambio con Gargano, ora in nerazzurro, ma fino a qualche settimana fa, quando era ancora a Napoli. oggetto del desiderio anche del club di Della Valle. E per alcuni la gara di domenica avrà sicuramente un sapore speciale: nella fattispecie Behrami e Gamberini, aggregatisi agli azzurri a ritiro già avviato, provengono proprio dalla Viola, “scartati” da Montella perché non particolarmente adattabili al suo gioco “spagnolo”, con lo svizzero-kosovaro, in particolare, valutato come uno dai piedi non buoni. La tifoseria, però, la pensa in maniera diametralmente opposta e rimpiange il giocatore dalla cresta bionda. E che dire di Marco Donadel, tornato in campo proprio domenica scorsa a Palermo in una gara ufficiale? La sua emozione sarà ancora più forte di fronte ai suoi ex compagni di due anni fa, dopo il nuovo “battesimo dell’erba” della prima giornata. Lo sfortunato centrocampista è rimasto ancora molto legato a Firenze e quando può ci ritorna. E a proposito di Palermo, nella mediana di centrocampo il Napoli incontrerà, dopo soli sette giorni, con colori diversi, l’ex rosanero Giulio Migliaccio, fresco fresco d’approdo in maglia gigliata. Pare, invece, destinato alla panchina il colombiano Cuadrado, altro oggetto dei sogni del calciomercato in azzurro. E fresca appare tutta la formazione toscana, pronta a dar battaglia anche alle squadre più titolate, protagonista, già nell’anticipo di sabato 25 agosto, di un’ottima gara contro l’Udinese, nata male con il temporaneo svantaggio, ma raddrizzata grazie a un crescendo che l’ha portata gradualmente ma inesorabilmente a dominare. E a Firenze l’entusiasmo è tornato alle stelle, così come riferisce Luciano Chiarugi, ex ala di ambo le squadre negli anni ’70. E la società ha riaperto la campagna abbonamenti, senza modifiche di prezzi rispetto ad un anno fa, un chiaro effetto di questo entusiasmo.
Maria Villani
