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Napoli, Fiorentina e Inter: L’Europa si paga in Italia

In campionato azzurri e viola hanno 7 punti in meno rispetto ad un anno fa, i nerazzurri addirittura dieci

Qualcosa si lascia sempre per strada, un punto, un giocatore (infortunato), una vittoria che senza fatiche di metà settimana si poteva più facilmente conquistare. La Coppa frena le squadre in campionato, a meno che non si parli di Real Madrid, Bayern Monaco e Chelsea, così ricche e così forti da poter viaggiare alla stessa media vertiginosa nel proprio Paese e in Europa. 
In Italia, invece, chi fa le coppe rallenta in campionato. E non stupisca il fatto che le due formazioni finora in corsa in Champions (da mercoledì sera ce n’è rimasta una sola), Roma e Juventus, siano fra le 6 italiane quelle che hanno perso di meno. Le avversarie della Coppa principale presentano per forza difficoltà maggiori, ma gli impegni sono meglio pianificati: giocare di martedì o mercoledì, con anticipo adeguato (a volte persino di venerdì), rientra quasi nella routine, i giocatori si sono abituati. Giocare di giovedì, come invece accade alle squadre in corsa in Europa League, è una difficoltà in più anche se, chi va in trasferta in Coppa, poi può spostare, quando possibile, la gara di campionato al lunedì successivo. In apparenza sembra la stessa cosa, ma non è così. E la difficoltà aumenta quando Inter, Napoli, Fiorentina e Torino giocano in casa il giovedì in Coppa e in trasferta la domenica in campionato. Allora niente posticipo al lunedì. Al massimo si può spostare la partita di qualche ora, come farà la Fiorentina che giovedì sera ha giocato e perso in casa contro la Dinamo Minsk e domani giocherà a Cesena alle 18, mentre il Napoli (giovedì sera contro lo Slovan) incontrerà il Milan a San Siro alle 20,45 sempre domani. Fra l’altro, in Europa League le italiane in casa iniziano alle 21,05, venti minuti più tardi rispetto alla Champions perché i gironi sono tanti, si gioca in una sola giornata e le partite vanno sdoppiate in due orari diversi, quella post-meridiana alle 19 e quella serale alle 21,05. Insomma i disagi sono pesanti come potrebbero confermare tutti gli allenatori che in questi anni sono passati dall’Europa League. 

INTER, TRISTE ESEMPIO. E’ la squadra, fra le nostre rappresentanti europee, ad aver accumulato la differenza più grande fra il campionato scorso e quello attuale. Per certi aspetti è anche l’esempio tristemente più chiaro dell’incidenza delle coppe sul campionato. Nella stagione scorsa, la squadra che Mazzarri aveva ereditato da Stramaccioni non faceva le coppe. A fatica, ha raggiunto l’Europa League e adesso, alla 14ª giornata, ha 10 punti in meno di un anno fa. Allora era al 4° posto, adesso al 12°. Non tutto dipende dalla fatica di Coppa, questo è scontato, ma di sicuro le 7 gare, play-off compresi, e soprattutto le trasferte (alcune disagevoli: Islanda e Ucraina) hanno influito sul rendimento di una squadra già gracilina dalla nascita. Vedremo se anche il viaggio in Azerbaigian porterà qualche danno all’Inter nella prossima gara di Verona contro il Chievo. 

I -7 DI NAPOLI E FIORENTINA. Nella classifica delle differenze fra gli ultimi due campionati, la squadra peggiore è il Parma (-11), poi arriva quella allenata da Mancini. Sono messe male anche Napoli e Fiorentina (-7, mentre il Verona è a -8). In questo caso, però, siamo di fronte a due squadre che pure l’anno scorso giocavano le coppe, il Napoli la Champions, la Fiorentina l’Europa League. Alla fine del girone, la squadra di Benitez fece 12 punti, mentre quest’anno in Europa League ne ha fatto uno in più (ovviamente di fronte ad avversarie impossibili da paragonare a Olympique Marsiglia, Borussia Dortmund e Arsenal), mentre quella di Montella ha perso tanto in campionato e qualcosa (3 punti) anche in Coppa. Il disavanzo totale dei viola, fra campionato e coppa, è considerevole: -10. Una cifra su cui riflettere. Anzi, sui punti in meno in Coppa, Montella ha già riflettuto e si è imbufalito. 

Fonte: Il Corriere dello Sport

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