La partita con il Siena potrebbe anche essere l’ultima di Edinson Cavani con la maglia del Napoli al San Paolo: è la dura e cruda realtà. C’est la vie. Es la vida o the life. Chissà. Chissà se sarà Spagna, Inghilterra o ancora Italia il futuro. Magari Napoli, tutto può accadere. Nel frattempo, la trovata geniale di un anonimo napoletano. Un tipo da film. Un appassionato, senza dubbio, della saga cult e must dei grandi classici del principe Antonio de Curtis in arte Totò: ieri, su un marciapiede della città, è apparsa una piccola prigione artigianale. Il prigioniero? Cavani, certo. Lui, il Matador. La sua sagoma, per la precisione, ingabbiata tra quattro reti metalliche, di quelle da materasso, con tanto di viveri ai suoi piedi: ciotola, pane e acqua. Cibarie da prigionia. E un tatuaggio disegnato sul bicipite sinistro che fa molto epopea Mario Merola: M.V.M. e il cuore trafitto. In gergo: mamma (o mammà) vita mia. Da morire dal ridere. In testa, poi, il cartello del sequestratore. Un messaggio al popolo, agli sceicchi, a De Laurentiis e a Edinson stesso: “M’adda murì mammà? Nu t’ muov a ca!”. Un giuramento d’onore traducibile con: giuro su mia madre che da qua non te ne vai. Chiaro? Strepitosa la firma: Il Torchio. Come Ignazio, il bandito-sequestratore del film, “Totò, Peppino e i fuorilegge”.
ARRIVEDERCI O ADDIO – Esiste per Edi, ma non solo: oltre a lui e a Mazzarri ovviamente, sono diversi i compagni, i colleghi azzurri che potrebbe sfilare per l’ultima volta a Fuorigrotta. In uno stadio vestito a festa per la Champions e riempito da almeno cinquantamila spettatori: Grava è in scadenza e, al di là di tutto, se deciderà di smettere potrebbe anche avere un incarico in società, considerando che De Laurentiis ha sempre detto che lui, Gianluca il gladiatore, sarebbe stato azzurro a vita. Sempre. In campo e anche in borghese. E poi Rosati, El Kaddouri, Donadel e Campagnaro, già interista da una vita, e magari qualche altro insospettabile. La legge del mercato è spietata. La legge del calcio non fa sconti a nessuno.
INEDITO AZZURRO – Nel frattempo, oggi c’è una partita da giocatore: l’ultima della stagione per tutti al San Paolo, al di là delle vicende personali. Per l’occasione, Mazzarri ha deciso di schierare una formazione decisamente inedita per il campionato, dal portiere in su. Nell’ordine: toccherà a Rosati; Cannavaro, Rolando e Grava; Mesto e Armero sulle fasce, Dzemaili e Inler in mediana; El Kaddouri alle spalle di Cavani e Calaiò, il grande ex. Passerella o poco più, anche se la tensione agonistica è parsa viva anche ieri nella partitella di rifinitura. Con tanto di scambio vivace di opinioni tra Cavani e Behrami, risolto poi in abbraccio e risate. Sempre sul pezzo, gli azzurri.
LA FESTA – Il popolo, nel frattempo, farà festa grande: perché d’accordo i saluti e il mercato che incombe, ma c’è comunque una Champions da celebrare. L’inchino ai piedi della regina delle coppe d’Europa, conquistato direttamente, dalla porta principale, con un secondo posto che merita ogni tipo di ovazione. I giocatori sfileranno in campo con i figli, bimbi sorridenti vestiti con le maglie dei rispettivi genitori, e poi con Mazzarri e De Laurentiis. Che faranno festa insieme. Con Hamsik e Pandev. Con De Sanctis e capitan Cannavaro. Con Cavani. Chissà se per l’ultima volta.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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