Nell’edizione odierna de La Repubblica, il giornalista Antonio Corbo descrive la vicenda del mancato approdo di Paolo Rossi al Napoli, servendosi delle parole di alcuni protagonisti:
“Quattro anni dopo Savoldi e cinque prima di Maradona, il Napoli acquista Paolo Rossi. Lo prende e perde nel giro di due giorni. La firma del contratto tra Corrado Ferlaino ed il presidente del Vicenza ha data e ora, le 12 del 27 giugno 1979. Dopo l’appuntamento sull’Autosole, si rivedono all’Hotel Principe di Savoia in Piazza della Repubblica, non lontano dalla stazione di Milano. Il 29 giugno l’affare salta: il centravanti che si era rivelato in tutto il suo talento un anno prima nel mondiale argentino rifiuta. Quel no diventa un mistero 41 anni dopo. È Federica Cappelletti, la seconda moglie, a raccontare: «Paolo era innamorato di Napoli e dei napoletani. Non è vera la storia del rifiuto. Purtroppo Ferlaino gli disse che non poteva fare una squadra vincente. E Paolo voleva lottare per lo scudetto».
La reazione di Ferlaino è un lampo d’ira. «Una grande palla. lo ho comprato Paolo Rossi ma non ho mai parlato con lui. Ho saputo solo da un giornale che rifiutava». Sull’impennata di Rossi, uno dei rifiuti più clamorosi nella storia del calcio dopo quello di Riva alla Juventus, l’ex presidente ha una sua tesi. «Farina (presidente del Vicenza, ndr) venne meno al patto di riservatezza. Diede la notizia al Corriere dello Sport. Rischiai di perdere un amico fraterno. Avevo lasciato Gino Palumbo del Corriere della Sera a Capri con una scusa e senza la notizia, dissi che sarei andato a Napoli, invece volai a Milano per Rossi. Palumbo mi ha perdonato dopo molti giorni…». Farina doveva subito cedere Rossi per pagare 2,5 miliardi di lire alla Juventus. Senza averli, aveva scritto nella sua busta: 2 miliardi, 612 milioni e 510 lire.
Boniperti si era tenuto basso: 875 milioni. Il sospetto di Ferlaino richiama gli avvincenti intrighi del mercato di una volta. «Letta la notizia, la Juventus si dà da fare. È evidente, vuol riprendersi il giocatore. Qualcuno lo convince a rifiutare. Magari gli si dice che il Napoli non potrà mettere su una squadra di livello. Altra palla. Ma come, se avevo già preso Rossi per una cifra pazzesca? Non capisco». Ferlaino si era impegnato per 1,5 miliardi e due giocatori: Pin e Pellegrini. La conferma è dell’unico testimone. Giorgio Vitali, allora direttore sportivo del Napoli”.
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