ROMA – Nel passaggio dal sistema di gioco di Mazzarri a quello di Benitez, nell’anno primo d.C. (nel senso di dopo Cavani), l’elemento forte di continuità con il passato sta nelle caratteristiche dei singoli. Cioè in quell’innata capacità che ha il Napoli di attaccare gli spazi, di muoversi senza palla dando sempre molteplici soluzioni a chi deve dettare il passaggio, eccellendo nel fraseggio stretto. Pensiamo a Pandev, ad Hamsik, allo stesso Insigne, ai centrocampisti che sanno inserirsi dalle retrovie. Chi è arrivato, ha dimostrato le stesse capacità e anche la stessa abnegazione nel lavorare per la squadra: Higuain è fondamentale non solo quando ha il pallone tra i piedi, Callejon sa farsi trovare al posto giusto nel momento giusto, Mertens dà velocità. Palla al piede, il Napoli sa sempre cosa fare. Con i suoi 18 gol realizzati in 7 partite di campionato, la squadra di Benitez è la prima per reti segnate al netto dei rigori, anche perché finora non ne ha battuto nessuno. E’ indiscutibilmente prima nella classifica dei gol su azione, 17 su 18, e vanta un altro primato, la miglior precisione al tiro (51,7%).
Graficamente, questa capacità di attaccare gli spazi e di costruire le migliori soluzioni di tiro possibili è resa dalla distribuzione delle conclusioni che hanno portato al gol. Su 18 reti complessive, 8 sono nate a ridosso o all’interno dell’area piccola, negli ultimi cinque metri e mezzo. Vita dura per i difensori avversari.
FUORI AREA – Non è semplice contenere la spinta offensiva del Napoli. Bisogna controllare una prima punta, Higuain o Pandev che sia, che non dà troppi riferimenti, bisogna tenere d’occhio gli inserimenti degli esterni e di Pandev ma, al tempo stesso, avere la reattività nell’accorciare su chi arriva a rimorchio aspettando lo “scarico” all’indietro. La squadra di Benitez è specialista in questo: con 6 conclusioni vincenti da fuori area è la prima in questa particolare classifica. Nel conto ci sono anche le reti di Higuain al Milan e Pandev al Genoa (ha calciato di un nulla prima di entrare in area) che sono state costruite diversamente, ma la sostanza non cambia: Hamsik, Dzemaili e Inler sono cecchini infallibili anche dai venti metri.
SVILUPPO DEL GIOCO – Come attacca il Napoli? Il report sui flussi di gioco della formazione di Benitez restituisce l’immagine di una squadra sbilanciata sul centrosinistra: il 36,87% degli attacchi nasce dalla sinistra, il 35,62% per vie centrali, da dove però nasce la maggior parte dei gol su azione (il che equivale a dire la maggioranza dei gol). Questa prevalenza di gioco sulla sponda mancina del campo può essere spiegata, ad esempio, con la spinta di Zuniga dalle retrovie, tenendo conto che dall’altra parte, in assenza di Maggio, Mesto svolge un lavoro differente; oppure con la presenza da quella parte di Lorenzo Insigne. Una delle conseguenze è che, con l’attenzione delle difese avversarie che si concentra da quella parte, Callejon nei suoi tagli da destra verso il centro trova qualche spazio in più.
DISTRIBUZIONE – Il Napoli ha il 20,7% di percentuale realizzativa. Su 17 gol su azione, 11 sono stati segnati di destro e 6 di sinistro. Quanto alle reti siglate con conclusioni da fuori area, il rapporto è di due a uno: 4 gol di destro contro i due di sinistro (Hamsik al Bologna, Inler al Livorno).
PALLE INATTIVE – Il Napoli non ha goduto di rigori a favore: tra le big solo Juve e Inter sono nella stessa situazione. Non ha segnato su corner ma ha all’attivo una rete (l’unica di testa) su punizione indiretta, contro il Milan: parabola di Callejon da destra, torre di Albiol, tap in di Britos, uno schema ben riuscito. All’appello manca il gol su punizione diretta: arriverà, gli specialisti ci sono.
Fonte: Corriere dello sport
La redazione
F.G.
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