L’edizione odierna del Corriere dello Sport propone le consuete pagelle dell’indomani di una sfida. Ecco i giudizi proposti dai colleghi:
Insigne 7,5
Genialmente al servizio del Pipita, prima di spruzzare il suo talento in una punizione che sa di fantascienza persino nel regno di Diego. Ha l’assist nella testa, poi è classe cristallina pure nelle scuse allo stadio intero quando esagera. Ed esagera, eccome, perché la sfida la capovolge lui.
Callejon 7,5
Quoziente intellettivo altissimo: è il collante del mutamento tattico, l’estroso esterno (difensivo, offensivo) che consegna equilibrio e doppietta con la quale può liberarsi dell’ansia del bomber che è in lui. C’è un cervello esterno, nel Napoli.
Higuain 7
La sua regolarità, il suo talento, la famelica voglia di non essere solo bomber ma anche il leader tecnico: segna, poi si sveste dai panni del centravanti, e fa il resto, cioé quasi tutto quello che farebbe un «dieci». A proposito: siamo a ventidue (in campionato).
Allan 7
Ha una corsa straordinaria che sposa con una saggezza insospettabile. L’ammonizione (che lo lascia fuori dall’Olimpico) è una macchiolina nel contesto d’una partita perfetta attraversata su andature irraggiungibili per gli antagonisti.
Jorginho 7
Scappa a Saponara, poi a Croce, gioca orizzontale e verticale, fa il regista in chiave modernissima. Sa quando «alzarsi», quando «abbassarsi» per sfuggire alla gabbia e lasciare ad altri la costruzione.
Hamsik 7
Il valore aggiunto: sente il ruolo, scopre la varietà d’interpretazione, ora mezzala e ora incontrista. E’ ovunque serva e non conosce la banalità in quegli strappi (per Insigne, per Callejon) che allargano il campo e rimodellano il match.
Sarri (all.) 7
Il divertimento è in quel calcio stellare, nella manifestazione d’eleganza espressa a ritmo infernale, giocando come usavano una volta in Olanda. Lo specchio della sua anima, della sua coscienza, è in un Napoli che lo rappresenta appieno.
Ghoulam 6,5
Con l’eleganza che gli è riconosciuta, va persino troppo veloce e diventa difficile seguirlo nelle tracce che lascia nelle sue sovrapposizioni fulminanti. Eppure la fase difensiva rappresenta una sicurezza.
Hysaj 6,5
Va in sofferenza su uno scatto di Maccarone. Ma siamo appena all’inizio della giornata. Si concede – allora – non soltanto le percussioni ma anche una alta «scherma calcistica». Il giallo, ahilui, gli nega la Lazio.
Mertens (30′ st) 6,5
Gli basta poco per infiammarsi, per scatenare Callejon, «socio» in affari. Un quarto d’ora ma d’impatto assoluto, d’autore: quando si dice una panchina che tracima di fosforo.
Albiol 6
Può starsene in ciabatte, perché arrivano raramente incursioni che governa con sufficienza. Esibisce la propria eleganza in maniera composta, con sufficiente autorevolezza.
Koulibaly 6
La fisicità nelle rare circostanze in cui è costretto a farne ricorso. E quando serve far la voce grossa, son tackle che scaldano lo stadio.
Reina 6
Pure stavolta il «peggiore» senza aver demeritato, senza aver alcuna colpa (neppure sul gol, che gli viene sporcato dalla barriera aperta). E’ il destino di chi sta alle spalle d’una squadra perfetta, che gli chiede semplicemente rilanci da regista.
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