Napoli e Maradona: un binomio ormai indissolubile. Due destini che oltre vent’anni fa si sono intrecciati e da allora sembrano non sciogliersi più, un rapporto che ha avuto un forte scossone in quel 17 marzo 1991 quando Diego risultò positivo ad un controllo antidoping e da li a poco tempo lasciò Napoli e i napoletani.
Maradona scontò una squalifica di un anno e mezzo per poi indossare nel ’92 la maglia del Siviglia dove ritrovò Carlos Bilardo, allenatore dell’argentina nei mondiali del 1986. Il Napoli,orfano di Diego, disputò comunque un buon campionato arrivando al quarto posto, mentre Maradona trovava un ambiente ostile a Siviglia, segnando 4 reti in 25 partite complessive. L’anno dopo El Pibe De Oro torna a giocare nella sua Argentina e il Napoli raggiunge il sesto posto in campionato. Ai mondiali del ’94 Maradona risulta nuovamente positivo ai controlli antidpoing e di fatto la sua carriera da giocatore finisce, mentre il Napoli mostra i primi segni della crisi finanziaria che attraverserà la società.
Il Napoli e Maradona sembrano avviarsi verso un lento declino. Diego, dopo delle breve parentesi come allenatore è costretto a combattere la sua battaglia più dura, quella contro la dipendenza dalla cocaina, a cavallo tra gli anni 90 e il nuovo millennio. El Pibe de Oro attraversa gli anni più bui della sua vita, in evidente sovrappeso e con look stravagantI affronta più ricoveri in ospedale. In quegli stessi anni il Napoli sprofonda sempre più nell’anonimato, scendendo e salendo dalla serie B più volte. Nemmeno l’uscita di scena di Ferlaino sembra poter capovolgere le sorti della società partenopea,che dopo una fallimentare gestione di Corbelli passa in mano a Salvatore Naldi. Nell’estate del 2004 tutto sembrava finito; dopo aver raggiunto con difficoltà la permanenza in serie B, la società dichiarò fallimento.
Anche nel male un sottile filo teneva legati Maradona e il Napoli, che sembravano andare verso la via del tramonto, ma quel legame, quell’unico destino che sceglieva le sorti di entrambi ancora una volta ci aveva messo lo zampino. Dopo il fallimento Aurelio De Laurentiis fonda il Napoli Soccer ripartendo dalla serie C,instaurando un progetto serio ed una società forte che già nel 2007 ritorna in serie A,nel frattempo riprende il nome Società Sportiva Calcio Napoli,e alla fine dell’anno conclude il campionato con l’ottavo posto ritrovandosi in Europa. Il Napoli risorge come araba fenice, così come Maradona che esce dal tunnel della droga definitivamente grazie all’aiuto della sua famiglia, riacquistando anche una discreta forma. Nel settembre del 2008 torna a calcare i campi di calcio,ma non come giocatore,ma come allenatore della nazionale argentina.In questi ultimi anni il Napoli è tornato ad essere ai massimi livelli del campionato italiano e Diego, nei recenti Mondiali, nonostante l’eliminazione ai quarti contro la Germania ed il successivo esonero, scrive comunque una bella favola con la sua Argentina.
Chissà se quel destino che venti anni fa ha provato a cancellare tutti i sogni dei napoletani e di Diego, non decida di riavvolgere il filo al quale sono legati, quel filo che si tende all’infinto ma non si spezza mai, quel filo chiamato Amore.
Raffaele Di Guida
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