Se saranno le principali concorrenti alla lotta per il terzo posto lo dirà il tempo. Di sicuro l’Inter e il Napoli, avversarie domenica, hanno mezzi e ambizioni da presumere che saranno in lizza fino alla fine. Allenatori al secondo anno del progetto e mercato al risparmio (3milioni il saldo passivo interista,poco meno del Napoli) tra le analogie. L’andamento, sin qui, delle due squadre è al di sotto delle aspettative ma esattamente inverso. I nerazzurri hanno iniziato bene la stagione, inducendo all’ottimismo. Il Napoli l’ha iniziata male, provocando disfattismi. Ora gli azzurri vedono la luce infondo al tunnel, l’Inter invece sembra averlo imbucato ritrovandosi albuio pesto. La Beneamata ha iniziato di slancio, superando i modesti dello Stjarnan nei playoff di Europa League (9 gol fatti e zero subiti) e con un buon abbrivio di campionato: 0-0 sul campo del Torino e il clamoroso 7-0 a San Siro ai danni del Sassuolo. Un mini ciclo esaltante completato dalla vittoria col Dnipro in trasferta. Mazzarri si fregava le mani, la difesa sembrava blindata (zero gol subiti in cinque partite), la candidatura a terza forza della serie A confortata anche dai due successivi incontri: l’1-1 non proprio brillante di Palermoe, soprattutto, il 2-0 in casa con l’Atalanta. Di contro il Napoli entrava nella crisi sportiva più intensa dell’era Benitez. L’esclusione dalla Champions, come è noto, non ha condizionato solo gli investimenti. Gli azzurri, successo in extremis di Genova a parte, hanno perso le successive gare con Chievo e Udinese, palesando i soliti limiti difensivi accoppiati ad un’insolita sterilità offensiva. Il 3-1 in Europa League, con lo Sparta Praga, sembrava aver restituito al Napoli qualche certezza crollata nuovamente nel 3-3 interno con il Palermo. E così circa un mese fa, era il 24 settembre, l’Inter viaggiava sicura a 8 punti e al terzo posto della serie A laddove il Napoli galleggiava pericolosamente al decimo posto. Il calcio è tuttavia strano e imprevedibile. Succede l’imponderabile in casa Inter: ko interno con il Cagliari e successivo crollo a Firenze. Sette gol subiti in due gare (media 3.5 a gara),un’inversione a “U” dal momento che Vidic e compagni ne avevano subito appena uno nelle precedenti cinque (media 0.2).Edopoi dieci sigilli segnati (media 2.5) appena uno nelle ultime due gare (0.5). Il Napoli invece trova la svolta con i successi con Sassuolo e Torino, dopo aver domato lo Slovan Bratislava in Europa League: in A tre gol segnati e, soprattutto, una sola rete incassata in due gare (media 0.50), a fronte dei sette precedentemente subiti in quattro gare (1.75). Cifre che rendono l’idea degli opposti momenti delle due squadre che si ritrovano domenica nel crocevia dei loro destini, anche statistici. In queste prime 10 gare ufficiali, dei 27 giocatori della rosa (età media 26.26, valore 228, 80 milioni, fonte: transfertmarkt. it) Mazzarri ne ha utilizzati 23, dei quali appena 19 in campionato. Handanovic, Juan Jesus e Kovacic i più impiegati in massima serie, Icardi il bomber con 7 reti complessive. Benitez ha operato, come è noto, un turnover più integrale: 21 calciatori utilizzati su 25 (praticamente tutti tranne i tre portieri Andujar, Rosati e Colombo e il giovane Radosevic) in una rosa del valore di 250,05 milioni per un’età media di 27.8. Koulibaly, Rafael e Albiol gli elementi maggiormente impiegati, Callejon il cannoniere con 4 reti.
Fonte: Il Mattino
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