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Napoli è il “Buss” della rivincita: finalmente brilla la stella Henrique in Europa

Ha sorpreso i tifosi napoletani per la sua adattabilità in più ruoli; per la rapidità di adattamento; per le sue qualità tecniche e tattiche. Ma Henrique Adriano Buss, semplicemente noto come Henrique, non ha sorpreso Benitez, che lo conosceva dai tempi del Bayer Leverkusen e del Racing Santander, tantomeno la critica brasiliana e per nulla la torcida del Palmeiras che scese in strada quando seppe che il protagonista del ritorno nella massima serie era stato ceduto al Napoli proprio nell’anno del centenario. Di Henrique avevano parlato bene in tanti, immediatamente dopo il suo ingaggio, da Careca a Faustino Canè, ma per i tifosi partenopei era pur sempre un calciatore pescato nella seconda divisione brasiliana. Poi, la sorpresa, un vero e proprio crescendo nel giro di pochissime apparizioni: dall’esordio nella semifinale di Coppa Italia con la Roma allorché subentrò a Jorginho nei minuti finali, al debutto a Sassuolo, rilevando Hamsik a dieci minuti dal termine; dal primo gol in serie A in quel di Catania, alla splendida prestazione contro la Juventus. Ed in ruoli sempre diversi: centrale difensivo, centrocampista, esterno destro di difesa. In pratica, un elemento preziosissimo in una squadra impegnata su più fronti.

IL JOLLY – Henrique, ovvero il jolly prezioso nelle mani di Benitez, il calciatore che rispecchia fedelmente le caratteristiche indicate dal tecnico: eclettico, di piedi buoni, intelligente sul piano tattico. Fu proprio Rafa a dare l’okay finale a Riccardo Bigon dopo che gli osservatori del Napoli l’avevano visto all’opera più volte nel Palmeiras. Per quella cifra, poi. Quattro milioni di euro ed un ingaggio quinquennale al giocatore assolutamente nei parametri fissati dalla società. Ne valeva la pena, altroché. Ed Henrique, classe ’86, s’appresta così a consumare la sua rivincita nel calcio europeo recitando da protagonista nel Napoli. Cosa che non gli era riuscito di fare nel Barcellona, nel Bayer Leverkusen, nel Racing Santander, tanto da far ritorno in Brasile, al suo club d’origine, e trascinare i suoi ad una promozione memorabile.
IN EUROPA – Henrique approdò al Barcellona poco più che ventenne. Venne pagato otto milioni di euro (più 2 milioni di bonus) ma smistato subito in prestito al Bayer Leverkusen perché non ci sarebbe stato posto per lui in prima squadra. In Bundesliga, Henrique colleziona 27 presenze ma non emerge. Così nel 2009 approda al Racing Santander, sempre in prestito. Qui lascia intravedere le proprie qualità tecniche, disputando due campionati della Liga e totalizzando 57 presenze con 3 gol, di cui uno all’Espanyol di Josè Callejon. Affronta da avversario anche Higuain. Agisce prevalentemente da esterno destro di difesa nel Racing ed è qui che comincia ad adocchiarlo Benitez. Ma il Barcellona non vuole saperne di riprenderlo e così Henrique ed il suo entourage decidono di interrompere il contratto consensualmente e ritornarsene in Brasile.
AL PALMEIRAS – Ritornato da dove era partito cinque anni prima, Henrique ingoia una amara retrocessione ma poi prende per mano i biancoverdi nel campionato brasileiro di serie B e li trascina fino alla promozione. Infine, strappa una convocazione anche in Nazionale. Poi, la chiamata del Napoli, un’occasione da non perdere per consumare la sua grande rivincita: dimostrare che il Barcellona s’era sbagliato su di lui e che in Europa può fare la sua buona figura agli ordini di un tecnico che predilige calciatori versatili quanto intelligenti sul piano tattico.
Fonte: Corriere dello Sport
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