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Napoli, è già Insignelandia

Tutti pazzi per le giocate dell'attaccante. E siamo solo all'inizio della carriera azzurra

Sono bastati venti giorni per far salire tutti sulla giostra di Insignelandia. Le magie di Lorenzinho hanno già fatto impazzire il pubblico del San Paolo al punto di meritarsi una standing ovation. E stiamo parlando di una partita amichevole di fine luglio. Figurarsi che cosa potrebbe accadere se il talento di Frattamaggiore dovesse stupire in Supercoppa o in campionato contro la Juventus. Verrebbe giù lo stadio di Fuorigrotta per la gioia.  Gioca bene e fa divertire Insigne. I paragoni con Lavezzi non lo spaventano, anzi lo caricano ancora di più. Sarà stato anche un po’  egoista contro il Bayer così come rimarcato da Mazzarri, ma fa parte del Dna di un attaccante. Nessun bomber quando si trova davanti al portiere pensa al compagno. A dire il vero l’ha fatto in occasione del primo gol di Hamsik e anche in altre situazioni. A Pescara, poi, è diventato famoso per gli assist  a Ciro Immobile oggi al Genoa.  Fa bene il tecnico del Napoli a tenerlo con i piedi per terra al furetto partenopeo, ma questi primi giorni da calciatore azzurro hanno evidenziato le qualità tecniche e soprattutto mentali di un ragazzo che ha voglia si sfondare. Grazie alle insistenze di De Laurentiis lo potrà fare con la squadra per il quale fa il tifo. Non  capita a tutti di potersi esibire a casa propria, soprattutto i napoletani sono sempre stati costretti a diventare famosi altrove. Insigne, invece, ha un’occasione unica. Di  quelle che ti cambiano la vita. Basta chiedere a Totti che cosa significa vincere con la Roma da romano e  romanista doc.  Le magie di domenica sera contro i tedeschi del Leverkusen hanno fatto impazzire di gioia i ventimila napoletani presenti al San Paolo. Se le premesse sono queste, Lavezzi è bello che dimenticato. Rispetto al Pocho, che ha dato tanto al Napoli, vede moltissimo la porta. È stato sfortunato in un paio di occasioni ma avrebbe meritato sicuramente il gol. Quel gol che l’ha accompagnato in quasi tutte le amichevoli che ha disputato in ritiro. Inizialmente era il caso di evitare facili esaltazioni ma adesso che si sta  imponendo bisogna evidenziare le sue qualità. Altrimenti si rischia di essere troppo attendisti e non è il caso. Se uno è bravo è bravo. C’è poco da fare. Dopo i due anni alla corte di Zeman è tornato alla casa madre più maturo e molto più forte di prima. Non teme i grandi eventi, gioca a pallone sempre con la stessa semplicità e con invenzioni mai scontate. Il pubblico del San Paolo lo caricava come non mai quando riusciva a conquistare la palla e ripartiva in velocità. I tifosi azzurri, però, devono stare attenti a non contestarlo troppo nel caso in cui dovesse sbagliare qualche partita. Può capitare a qualsiasi campione non essere in giornata, ed è proprio in quei momenti che si deve far sentire il calore. Non solo quando si vince. Altrimenti si passa sempre per il popolo che sa esaltarsi quando si vince e al tempo stesso si deprime al  massimo se si perde. Ci vuole equilibrio in tutto. Una cosa è certa, Insigne farà divertire ancora tanto.

Fonte: Salvatore Caiazza per Il Roma

La Redazione

M.V.

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