Il Napoli batte il Catania, risponde alla Juve e riavvicina la Roma. Un Napoli dai numeri record: nove vittorie, un pareggio e una sola sconfitta nelle prime undici giornate. Una partenza mai così forte nella storia. E ovviamente un Napoli in piena corsa per lo scudetto. Due magie nell’anticipo in notturna al San Paolo: la prima di Callejon, la seconda di Hamsik. Lo spagnolo è in stato di grazia, ogni pallone che tocca lo trasforma in oro: il suo sinistro a giro è fantastico e finisce la sua corsa giusto all’incrocio dei pali. Sesta rete in campionato. Lo slovacco invece ritrova la sua qualità migliore dopo un periodo piuttosto buio: la capacità d’inserirsi centralmente e di far gol da attaccante vero. Sesto gol in campionato anche per lui. Due reti in cinque minuti, tra il quarto d’ora e il ventesimo, mandano avanti il Napoli contro il Catania dell’ex De Canio, dopo un avvio di partita piuttosto macchinoso. Poi però la difesa azzurra si addormenta e Castro, tutto solo in area di rigore con Armero troppo distante, batte Reina e riapre la partita (25′ pt). Difesa del Napoli totalmente inedita con l’uscita di Mesto per infortunio dopo sei minuti, al suo posto c’è il giovane brasiliano Uvini, un po’ titubante nella sua gara di esordio. Riconfermata la coppia centrale Albiol-Fernandez, ancora panchina per Cannavaro. Rafa cambia tre pedine rispetto a Firenze. A centrocampo c’è Dzemaili che fa rifiatare Inler e compone la coppia con il solito superBehrami, un vero mostro capace di fare pressing anche da solo. Hamisk torna trequartista al posto di Pandev, a sinistra riecco Insigne per dare un po’ di riposo a Mertens. Un turnover ragionato in vista del prossimo impegno di Champions contro il Marsiglia e del big match contro la Juve. Il Napoli parte ancora con il piglio di una big, come al Franchi contro i viola di Montella: lascia giocare il Catania, controlla senza affanni e colpisce alla prima vera occasione da gol. E poi conferma questa qualità di grande cinismo con la rete del raddoppio di Hamsik. Due fiammate in cinque minuti e la conferma che la forza degli azzurri sta innanzitutto nell’imprevedibilità dei quattro attaccanti, nella loro rapidità con le azioni palla a terra. Si cercano e si trovano a meraviglia tutti e quattro, grazie al lavoro di raccordo di Hamsik, alla velocità degli esterni, e ai movimenti sempre utili alla squadra della punta avanzata Higuain. L’argentino sfiora anche lui a il gol personale ma trova un’ottima riposta di Andujar, tentativo a cavallo delle prime due reti azzurre. Il Catania è messo male in classifica ma comunque prova a fare gioco e non fa barricate. Gli azzurri così hanno spazi ma non sono letali in un paio di ripartenze e il primo tempo si chiude senza altre particolari emozioni. La ripresa si apre con un altro tentativo di Higuain, pescato con il contagiri da Callejon, ancora super nella respinta Andujar. Poi il gol lo sfiora Fernandez di testa. Il Catania prova ad attaccare, il Napoli è attento ad arginare, soprattutto grazie a Behrami e si sistema con il baricentro un po’ più basso per colpire in ripartenza, la variante del gioco di Rafa al possesso palla. E le palle gol degli azzurri arrivano a pioggia, come quella che cade sul San Paolo: il portiere del Catania, sempre attento, soprattutto su Higuain al quale nega più volte il gol. Contatto dubbio in area di rigore tra Behrami e Castro, proteste ospiti. Il Napoli continua a bersagliare Andujar che si oppone un po’ a tutti gli azzurri con grandi interventi. Ma arriva comunque un’altra vittoria: a Fuorigrotta è sempre festa.
Fonte: Il Mattino
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