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Napoli, dopo Hamsik il futuro è in cassaforte

Il Napoli mette i gioielli in cassaforte. Dopo Lavezzi e Cavani, anche Hamsik ha arricchito e allungato il suo contratto con il club. Nuova scadenza: giugno del 2016 per il centrocampista che è un po’ il cocco di casa. “Maturo”, “sempre educato”, “incedibile”: questo, infatti, ha sempre detto De Laurentiis dello slovacco che nonostante le sirene del mercato non gli ha dato mai pensieri. E ora che il nuovo impegno è stato sottoscritto si sentono tutti più tranquilli. Il giovanotto, perché ha un ingaggio da top player azzurro e perché a Napoli sta bene; il club, invece, per altre due ragioni. La prima: perché ha allontanato da sé una eventuale ipotesi di “fuga all’estero” e di svincolo forzato in base all’articolo 17 del regolamento Fifa sui contratti e i trasferimenti; l’altra, perché ha dato seguito e conferma a quel programma tecnico che difficilmente potrebbe andare avanti se fossero ceduti i talenti più rappresentativi della squadra. 

IL FUTURO- Ed è decisamente questo l’aspetto più importante – e di maggiore presa sulle attese dei tifosi – del discorso. Perché guarda avanti. Ribadisce la volontà del club di continuare sulla strada del rafforzamento della squadra. Che vuol dire innanzitutto trattenere i suoi calciatori di maggior valore e non pensare invece a fare cassa. Marek Hamsik, 24 anni e cinque mesi, infatti, è sicuramente uno degli azzurri con maggior mercato. Logico. Perché gioca un calcio fine, tecnico, elegante: perché lo gioca con naturalezza con entrambi i piedi, ma soprattutto perché trovare non solo in Italia, ma in Europa, un centrocampista capace di andare in doppia cifra in quanto a gol – senza contare gli assist – è come trovare un tesoro ogni stagione. Sono i gol dei centrocampisti, infatti, quelli che spesso fanno la differenza nel bilancio finale d’una squadra.

I TENORI- Nulla da meravigliarsi, dunque, se assieme al centravanti Matador e a quel Lavezzi dallo scatto e dal dribbling che spacca le difese, sul podio azzurro ci sia proprio lui: il centrocampista che segna come un attaccante. E se fu abile Marino a portarlo al Napoli dal Brescia soffiandolo alle mire dell’Inter (era andato a vederlo di persona anche Mancini, allora allenatore nerazzurro) e anche del Milan, di cuore e portafoglio forte è stato anche De Laurentiis per resistere alla tentazione di cederlo e far soldi. E sì che sarebbe bastato proprio poco per lanciare un’asta per il centrocampista azzurro, al quale s’interessò direttamente anche Massimo Moratti. « Cedi Hamsik? », chiese a De Laurentiis. E al “no” del presidente azzurro si ritirò rispettosamente. 

INTERESSE INGLESE- E dopo l’Inter, il Chelsea. Sì, proprio il prossimo avversario del Napoli in Champions ha seguito a lungo lo slovacco. Un mucchio di relazioni sul suo conto, ma mai una offerta ufficiale, una richiesta d’intavolare una trattativa. L’estate scorsa, poi, con la comparsa accanto a lui di Mino Raiola, si scatenò una vera e propria Marekmania. A lungo si identificò in Hamsik il “mister x” del Milan. Ipotesi che divenne quasi convinzione dopo i pubblici apprezzamenti di Massimiliano Allegri. Ma non solo il Milan. Sulle piste del centrocampista azzurro, infatti, anche il City. Ovvero, un ritorno di fiamma di Mancini, pubblico estimatore di Hamsik, così come del Pocho e di Cavani. Tant’è che per un po’ s’ipotizzò anche uno scambio con Supermario Balotelli. Infine, il PSG, con Leonardo estimatore di Hamsik e di Cavani al punto da pensare addirittura ad una doppia trattativa. Niente da fare, invece. “Incedibili”, fu la litania del Napoli che già aveva nei pensieri il progetto di stupire tutti in Champions. E l’allungamento dei contratti di Hamsik, Lavezzi e Cavani fa pensare che sarà così pure in futuro.

La Redazione

A.S.

Fonte: Corriere dello Sport

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