Non si placano i ritmi serrati di questo inizio di stagione nazionale ed europeo, che va avanti con una partita ogni tre giorni. Per Mazzarri resta il dilemma del turnover: si scontrano la necessità di tutelare la condizione fisica dei suoi e quella di ritrovare i tre punti in Europa League.
Per preparare la gara contro il Dnipro, basta ripartire dalla gara contro il Dnipro. L’andata in Ucraina è stata forse la peggior partita stagionale del Napoli insieme a quella di Eindhoven, confermando un preoccupante complesso fuori dai confini italiani. L’undici azzurro in veste extranazionale è carente sotto tutti i punti di vista: tecnico, tattico, psicologico, atletico. Sul piano psicologico, la squadra sembra spesso giocare senza convinzione, voglia di vincere, agonismo; ne risultano prestazioni atletiche sottotono, a ritmi ridotti, che favoriscono gli arrembaggi avversari, galvanizzati proprio dall’atteggiamento dimesso del Napoli. L’equivalente tecnico-tattico è un baricentro tendenzialmente troppo basso e una strategia attendista, che poco funziona contro squadre discrete in avanti e soprattutto molto veloci. Ma si è visto il Napoli anche faticare estremamente ad imbastire un’azione degna di nota in fase di possesso: poco movimento senza palla e soprattutto manovre imprecise a centrocampo, fallendo appoggi anche semplici.
Su tutti questi aspetti, ha influito in un modo o nell’altro il turnover. È il solito tormentone infrasettimanale, eppure ha una sua ragione di discussione. Anche perché alla presunta urgenza di far giocare giocatori freschi – si è detto già – non corrisponde una prestazione convincente sul piano atletico: gli avversari corrono sempre di più. E sarà banale, ma nel calcio chi corre di più vince, quasi certamente. L’importanza della gara (ammesso che la società azzurra voglia realmente proseguire la marcia in Europa) è tale che il Napoli non può davvero permettersi di variare troppo. Mazzarri non ha concesso troppi indizi riguardo la formazione, se non per il duo d’attacco Vargas-Cavani e per la conferma della fiducia ad Aronica. Ma sembra che il turnover non sarà totale. Ancora out Zuniga, dovrebbe rifiatare Maggio e se ci sarà Britos nel trio difensivo le fasce saranno occupate da Mesto e dallo stesso Aronica (in tal caso bocciato Dossena). Al centro, duo svizzero Dzemaili-Inler insieme a Donadel, sebbene quest’ultimo, pur avendo un buon tocco, abbia mostrato ancora grosse lacune nella corsa, che di fatto costano al Napoli un uomo in meno in interdizione in mezzo al campo.
Ecco le probabili formazioni dell’incontro:
Come detto in apertura, la chiave sarà quella di risolvere i grossi difetti dell’andata in Ucraina: la squadra dovrà ritrovare compattezza e giocare corta, senza abbassare il baricentro ma al contrario aggredendo la partita. Sarà da migliorare anche la qualità del palleggio oltre che l’autostima, e la cattiveria sotto porta: a questo scopo un turnover non eccessivo può giovare. Affascinante l’idea di provare il duo Cavani-Vargas, nella speranza che il cileno ritrovi l’exploit del primo turno di coppa, mentre può essere rischioso fare a meno di Hamsik, che in questo periodo della stagione è l’unico a non sfigurare mai. E si è visto che inserire i migliori negli ultimi minuti non basta. Stavolta però potrebbe bastare la miscela di titolari e riserve che probabilmente sceglierà Mazzarri: il Dnipro non sarà quello trascinato in Ucraina dal suo stadio e non potrà venire in campo con la stessa foga travolgente. Più plausibile che punterà sul contropiede, e c’è da fare attenzione perché tecnica e velocità non mancano ai giocatori, brasiliani e ucraini, a disposizione di Ramos.
Lorenzo Licciardi
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