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Napoli, difesa gigantesca

33 reti subite, sono il milgiori risultato nella storia del club azzurro

Dietro la conquista diretta della Champions League non ci sono soltanto i 70 gol, di cui 27 realizzati solo da Cavani, ma anche la graniticità mostrata dal reparto difensivo. Il Napoli ha incassato 33 reti a due giornate dal termine del campionato. Solo la Juve ha fatto meglio (20 reti al passivo). Uno score di assoluto rilievo. E che viene esaltato in modo particolare dagli addetti ai lavori, piuttosto che dai tifosi. Prendere pochi gol è sinonimo di organizzazione tattica, equilibrio di squadra, attenzione alla fase passiva. Il Napoli va fiero di quel dato statistico che indica la casella dei gol subiti. Forse più dell’altro che sta a sottolineare il migliore attacco del campionato (70 gol all’attivo, due più della Juve). Non a caso i grandi traguardi si ottengono abbassando la propria saracinesca prima di cercare di scardinare quella degli avversari. Gli allenatori tengono in maniera maniacale a questo dato. Mazzarri, in modo specifico. Ovunque abbia lavorato, ha dato sempre precedenza alla fase difensiva, quella che poi ti consente di raggiungere i risultati. E su quella, successivamente, ha innescato le sue ripartenze fulminee, presentando più di tre uomini al limite dell’area di rigore avversaria. Il Napoli non era mai era arrivato a tanto da quando è ritornato in serie A, stagione 2007-2008. Negli ultimi sei campionati, infatti, la squadra è andata sempre a migliorare il suo passivo. E durante le campagne acquisti ha riservato sempre una certa attenzione al reparto arretrato andando a potenziare quei ruoli che apparivano scoperti. 

IL MODULO – Mazzarri è particolarmente legato allo schema di gioco che gli ha dato le maggiori soddisfazioni nel corso della sua carriera. Il 3-5-2 è il modulo preferito dal tecnico toscano. Nasce dall’esigenza di coprirsi di più ed impedire che gli avversari trovino troppi spazi per fiondarsi a rete. Cominciò ad usarlo anche Reja, dopo una brutta batosta in casa dell’Albinoleffe ai tempi della serie B. Fondamentali in questo tipo di modulo sono gli esterni. A loro tocca farsi trovare posizionati in fase passiva e riproporsi subito in quella offensiva. Mazzarri al Napoli ha trovato Cristian Maggio che già conosceva lo spartito mentre a sinistra, dopo l’esperimento malriuscito con Dossena, ha adattato e formato Zuniga, oggi uno dei cursori più apprezzati. Soltanto nell’anno della Champions League, il Napoli ha dovuto pagare dazio eccessivo in quanto a gol incassati. Ma lì era dipeso anche dall’infortunio di Britos, fermatosi durante l’amichevole con il Barcellona, e rimpiazzato da Aronica. 
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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