Rubens Pasino, doppio ex di Napoli e Crotone, è intervenuto ai microfoni di Si Gonfia la Rete in onda sulle frequenze di Radio Crc. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di IamNaples.it: “Sul fattore Scida? Sarà importantissimo per il Crotone, tornare a giocare allo Scida che è un campo caldo con i tifosi attaccati al campo, credo sia un vantaggio per il Crotone innegabile. Porta entusiasmo, visto che il Crotone ha sempre giocato in trasferta quest’anno e quindi l’impatto con la Serie A è stato duro. È una gara ovviamente alla portata del Napoli, ma un pò più difficile visto il fattore campo. Mi aspetto un Crotone che giocherà sulle ripartenze, che aspetterà il Napoli e cercherà di ripartire negli spazi. La squadra calabrese come tasso tecnico è nettamente inferiore al Napoli, non può permettersi una partita diversa anche se sarà comunque aggressiva in campo. Sul momento negativo del Napoli? Vista da lontano, è difficile dire cosa stia succedendo al Napoli. L’assenza di Milik, che diventerà un grandissimo giocatore, sicuramente ha pesato. È stata una grave perdita, anche se Gabbiadini è comunque un ottimo giocatore. Psicologicamente però il bergamasco sta pagando una mancanza di fiducia non so, forse dell’ambiente, del mister. Sarri è un grande allenatore, io sono di Alessandria e ancora oggi il mister è ricordato come uno dei migliori passati da queste parti. Insegna calcio. Quest’anno non parti più 1-0 come l’anno scorso quando c’era Higuain, quest’anno è un pò diverso. Serve un riferimento là davanti, che attacchi la profondità e che dia peso all’attacco del Napoli, il tridente con i “piccolini” non lo vedo tanto bene. Sui pochi tifosi contro il Besiktas? Se pensiamo che dodici anni fa il Napoli era fallito, con due anni di C, è incredibile non essere soddisfatti al 100% di quello che ha fatto questa società in questi anni. Non so cosa può essere successo, ho fatto un anno e mezzo a Napoli, epoca in cui c’erano meno restrizioni allo stadio. C’era la passione di una volta in quegli anni, il calore e il folklore dei tifosi del Napoli è pari a quello della Juventus, del Milan e delle altre grandi. Ma la stessa cosa accade anche a Roma, è un problema generazionale quello del tifo. Questi cambiamenti, gli stadi vecchi, non invogliano un certo tipo di tifosi come un tempo. Arrivai a Napoli nell’autunno della mia carriera, non ho potuto dare il meglio e questo è uno dei più grandi rimpianti della mia carriera. Un pò l’età, un pò la situazione societaria non facile, mi hanno penalizzato. Io arrivai che eravamo penultimi in classifica, non c’era serenità dello spogliatoio. ”
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