Comunque una risorsa. Sia tesoretto o uomo in più. Ricchezza economica oppure tecnica. Edu Vargas l’eredità di scelte passate, il patrimonio accantonato là e ora da far fruttare: in bilancio o in campo. Il dubbio è sempre abbondanza, l’alternativa un’opportunità. E’ il mercato che orienta. Ma è il Napoli che decide. Anzi, per ora, riflette. Aspetta, valuta, eventualmente monitora. Un attaccante arriverà, probabilmente anche due. Strategie e obiettivi. Pandev andrà via, per Zapata c’è la fila, non c’è un mancino puro sulla trequarti e neppure l’alternativa di Callejon. Benitez vuole fisicità là davanti. E però chiede anche duttilità. Qualità, resistenza organica e i gol ovviamente. Vuole giocatori da Napoli insomma. Edu Vargas potrebbe essere un profilo da conoscere meglio. Direttamente. Da vicino. Al di là delle relazioni e le sensazioni, oltre lo schermo della tv e del pc che un po’ danno e un po’ nell’analisi tolgono. L’idea è una probabilità concreta. Di questi tempi è così che va. Valencia, Rubin Kazan e chissà quante altre squadre ancora si sono già (e si saranno) fatte avanti. Vendere è l’auspicio. Bene però. Dieci milioni almeno il prezzo giusto: aggiornato, arrotondato, fatto dopo il mondiale. Soldi cash. Pronti. Da reinvestire. Vargas il crac ch’era e che può tornare ad essere per chi ci crede. Per chi vuole osare. Per chi non ha smesso di esaltarsi ripensando alle magie con l’Università de Chile, alla tripletta azzurra in Europa League e alle giocate mostrate in prestito qua e là per il mondo. Vargas il salvadanaio in ogni senso. Denaro contante. Ma pure opzione in più e nuova per l’attacco del Napoli. Vargas rivalutato, rilanciato, riconsiderato. Benitez non s’è definitivamente pronunciato. Per scelta e un po’ anche necessità. Le trattative hanno i loro tempi lunghi(ssimi) e ci sono giorni in cui il campo può ribaltare impressioni e gerarchie. E allora ecco cos’è che può accadere. Probabile. Mai certo a luglio. Vargas col Napoli fino a giudizio definitivo, fino a che non sarà arrivata l’offerta irrinunciabile, fino a che la decisione sarà stata davvero l’ultima. Vargas attaccante atipico. Profondità da centravanti, tagli da esterno, movimenti e guizzi da seconda punta. Un anno e mezzo per crescere, maturare e ritrovarsi. Tutto il 2013 al Gremio, sei mesi a Valencia e titolare in nazionale. Ora il futuro. Che è però adesso. E’ nelle telefonate transoceaniche tra il suo procuratore (Cristian Ogalde) e Riccardo Bigon. « Ho parlato con i dirigenti del Napoli, sono contenti del rendimento di Edu. Vogliono vada in ritiro». L’ultima col Cile, agli ottavi mondiali contro il Brasile. Orgoglio, illusione e amarezza. Sognava il “Maracanazo”. Voleva passare. E invece dritto in vacanza. Tre settimane almeno. Come da regolamento per tutti gli azzurri. Relax e pensieri. Napoli un’opportunità. La seconda. Rivincita e sfida. Pochi giorni per convincere. Cresciuto, più forte, forse ormai anche pronto. Con un allenatore nuovo e diverso. Per mentalità e approccio. Vargas aspetta. E’ il Napoli che deve decidere. Il Napoli e soprattutto il mercato. Restare o andar via per sempre. Lasciare da incompiuto o riprovarci deciso. Impreziosire l’organico o il bilancio. Vargas la risorsa. Comunque. Sia tesoretto o uomo in più.
Fonte: Corriere dello Sport
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