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Napoli, cinque modi per battere la Lazio

Sfida decisiva per il terzo posto, è d'obbligo per il Napoli cercare la vittoria

La dura lezione patita a Torino restituisce un Napoli un po’ ridimensionato. La preparazione atletica sembrava impostata “in crescendo” e nelle uscite di febbraio gli Azzurri si erano dimostrati in gran forma fisica. Forse la brusca eliminazione in Champions ha prodotto un contraccolpo psicologico, ma se è vero che nel Napoli ci sono campioni allora reagire è d’obbligo. È anche vero che perdere a Torino ci può stare, ma la batosta presa ha svelato (o riproposto) certe lacune che Mazzarri in questa stagione non è riuscito a colmare. E che vanno curate al più presto, o almeno compensate, se sul serio il Napoli vuole il terzo posto in classifica.

RITROVARE CONVINZIONE – Contro la Lazio servirà prima di tutto una squadra in buona condizione psicofisica: quest’anno la prestazione sembra aver fatto la differenza più degli schemi di gioco, tanto più se il Napoli cambia molto raramente profilo tattico. E allora non va trascurato il lavoro di recupero mentale e atletico, che va svolto anche giorno per giorno e non solo appena prima della gara. Cavani sembra molto nervoso e impreciso ultimamente, Lavezzi si è spento, il resto della squadra ha mostrato grosse difficoltà di reazione contro la Juventus.

SISTEMARE LA DIFESA – Quello che il Napoli in passato sapeva far bene era difendere: quest’anno invece è qualcosa che riesce molto di rado e lo testimoniano le dieci reti incassate nelle ultime quattro gare. A Torino la squadra sembrava voler giocare per contenere, eppure è uscita dal campo con tre gol al passivo. La fragilità diventa friabilità in occasione dei calci piazzati, e qualche rimedio andrebbe cercato per tamponare questo punto debole che spesso ha condannato il Napoli a risultati negativi. In teoria sarebbe ora di rivalutare l’impiego di Fernandez, fin qui puntuale quando chiamato in causa e certamente fortissimo di testa. Ma il giovane argentino non dovrebbe giocare per via del modulo al quale è “costretto” Mazzarri dalle assenze: due centrali, Cannavaro e Britos, a sinistra Aronica e Campagnaro sulla fascia destra. Dato positivo quest’ultimo, visto che Hugo nelle ultime uscite ha tanto mostrato difficoltà in marcatura quanto ha fatto vedere buone cose in fase di spinta sull’ala.

CAMBIARE SCHEMA TATTICO – Contro la Lazio si parte dunque con una difesa a quattro: le defezioni e le squalifiche costringeranno Mazzarri a modificare il suo modulo di gioco, al quale fin qui non ha mai voluto rinunciare (se non a partita in corso), preferendo adattare i suoi calciatori agli schemi e non viceversa. In verità, la linea con quattro difensori, quando brevemente sperimentata, ha funzionato bene. In questo caso consentirà di schierare contemporaneamente Pandev, Lavezzi e Cavani, mentre Hamsik sarà retrocesso a centrocampo, e dovrà impegnarsi anche lui per non far sentire l’assenza di Gargano, il cui ruolo di recupera-palloni sarebbe indispensabile in un centrocampo a tre. A tale compito penserà soprattutto Dzemaili, rinunciando in parte alla sua vocazione offensiva. Queste le probabili formazioni in campo sabato a Roma:

VALUTARE L’AVVERSARIO – La squadra di Reja non è certo travolgente nel reparto offensivo, anche perché mancherà la sua punta più prestigiosa, Miroslav Klose. Il modo di giocare della Lazio è però quello che più “dà fastidio” al Napoli – gioco lento e prudente, molto manovrato, squadra con un baricentro basso e pericolosa con gli inserimenti dei centrocampisti o sui tiri da fermo. Sarà utile impostare la partita anche studiando l’avversario e modellando il gioco con le contromisure più adatte: Mazzarri, in alcune uscite, ha dato l’impressione di non riuscire a proporre soluzioni diverse a seconda della squadra che aveva di fronte e del risultato di cui il Napoli aveva bisogno.

GIOCARE PER VINCERE – La Lazio giocherà in casa e, data la posizione in classifica, potrà anche accontentarsi del pari. Le assenze costringono il Napoli ad essere spregiudicato, ma all’assetto offensivo va affiancato un atteggiamento aggressivo. Bisognerà tenere il baricentro alto, mancando incontristi veri, e fare pressing sui portatori bassi della Lazio. In fase difensiva, massima attenzione ai tre centrocampisti offensivi laziali, che potrebbero mettere in difficoltà il Napoli nella propria trequarti. Oltre alle attenzioni di Inler e Dzemaili, servirà un difensore centrale che esca e prenda in consegna l’avversario quando si inserisce per vie centrali. Curato questo aspetto, il trio d’attacco dovrebbe occuparsi del resto, e chissà che l’ex Pandev, partendo titolare, non regali qualche dispiacere alla squadra con la quale ha espresso al meglio le sue capacità.

 

Lorenzo Licciardi

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