Champions, ritorno il 14 marzo. Il Presidente: “Sorteggi affidati al caso, dobbiamo organizzare un vero e proprio campionato europeo. Ma vivremo due serate magiche”.
Una sfida affascinante. Napoli-Chelsea agli ottavi di Champions League. Sorteggio non propriamente morbido, ma la contesa resta aperta. Lo dice apertamente Aurelio De Laurentiis, assente alla cerimonia di Nyon: “Un altro confronto di livello internazionale – spiega a radio Marte – Sono davvero soddisfatto. Abbiamo una squadra all’altezza. Il Chelsea è forte, il Napoli pure. Non dobbiamo farci condizionare dall’emotività. Comunque saranno due serate eccezionali”.
D’accordo anche il direttore sportivo Riccardo Bigon che era in Svizzera: “Eravamo pronti a qualsiasi cosa dopo il girone di ferro che abbiamo superato. Il Chelsea è una superpotenza degli ultimi anni, per noi è un grande onore giocare a Stamford Bridge. Avremo voglia di entusiasmo e cercheremo di stupire ancora. C’è una grande differenza tra noi e loro, ma il Napoli si esalta nelle partite secche e può regalarsi una grande gioia”.
Tutti convinti, dunque. Ma De Laurentiis si scaglia contro il sistema della Champions League: “Dovremmo contestare questa formula e quella dell’Europe Lague. Sono due competizioni che non si armonizzano con i campionati nazionali. E poi i sorteggi sono affidati troppo al caso. Bayern Monaco e Lione sono stati più fortunati. Lo dico da tempo: dovremmo organizzare un vero e proprio campionato europeo che si affianchi alla nostra serie A. Dovremmo parlarne e cambiare finalmente il nostro calcio”.
Ma intanto c’è il Chelsea, una prospettiva che eletrizza i tifosi e la squadra che ha terminato l’allenamento proprio per godersi la cerimonia davanti alla tv nel centro tecnico di Castel Volturno: “Speriamo che a febbraio non siano in un grande momento – attacca Andrea Dossena – al momento ce la giocheremmo, ma molto dipenderà dal loro stato di forma, quando ci affronteremo. Non dimentichiamo che il Chelsea è una superpotenza”. Ma qualche crepa è evidente. Il Napoli non vuole smettere di sognare.
Fonte: Repubblicanapoli.it
La Redazione
M.V.
