Non è mai facile mettere d’accordo aritmetica e poesia, perché le cifre dei gol, traduzione statistica della pura bellezza, non hanno nulla di arido, niente di freddo. Il Napoli di Benitez ha la media-gol stagionale più alta della sua storia recente: non c’è Napoli che, dal 1946 a oggi, ha segnato più di questo di Rafa capace di andare a segno a un ritmo impressionate. Sono 94 le reti complessivamente realizzate nelle 51 gare ufficiali: la media è di 1,84 gol a partite. Meglio del Napoli di Mazzarri del 2012/13 (1,83) e di quello di Bianchi 1987/88 (1,82).
C’è un bel pezzo di storia del calcio partenopeo in questa classifica: al quarto posto c’è il Napoli di Amedeo Amadei della stagione ’57/58 con bomber Vinicio. Ovvio, non sarà facile arrivare a quota 100 gol: mancano solo 180 minuti alla fine della stagione (la trasferta con la Sampdoria e la gara in casa con il Verona) e se questa è la media si arriverà a 97-98 reti. Le uniche stagioni con il Napoli con un miglior rendimento gol segnati/partite giocate risalgono agli albori del calcio. Nel 1928/29 il Napoli seppe segnare 63 gol in 31 partite con una media di 2,03. Il bomber fu Attila Sallustro autore di 23 gol. Nel 1932/33, poi, 64 reti in 34 partite con una media di 1,88 e con Antonio Vojak autore di 22 reti.
Niente male, comunque. Benitez, sotto questo aspetto, è stato di parola: aveva promesso spettacolo e il Napoli ha dato spettacolo. Higuain e soci non diventeranno «centenari» ma il loro numeri di quest’anno sono numeri che suonano come endecasillabi, reti violate come rime baciate. Eccone una scelta. Callejon: 18 gol, quasi il doppio di quelli realizzati nella sua vita precedente con addosso la maglia del Real Madrid.
L’arrivo di Rafa ha segnato le esequie del calcio all’italiana e il passaggio al «tiqui taca» alla Rafa, dove l’obiettivo è il possesso con l’aggiunta del calcio verticale, quello ridotto all’osso, spesso essenziale fino alla brutalità. Rafa a Napoli ha più estimatori che critici: ha incantato tutti per questo suo modo di interpretare il pallone fatto di «tutti all’attacco» costi quel che costi. Infatti martedì ha esaltato il Liverpool. «Ha perso il titolo probabilmente perché sul 3-0 ha pensato a fare altri gol… il calcio inglese è questo ed è per questo che gli stadi sono pieni». Una critica in punta di piedi per sottolineare che quella del gol e dello show è l’unica via per portare allo spettacolo. A Genova il Napoli tenta l’assalto per l’ultima volta alla vittoria numero dieci fuori casa. Una specie di maledizione, perché dopo il blitz di Catania gli azzurri si sono bloccati a un passo dal record assoluto. Senza dimenticare che Rafa vincendo a Marassi e poi sette giorni dopo contro l’Hellas potrebbe conquistare gli stessi 78 punti conquistati da Mazzarri nella passata stagione. Certo, dodici mesi fa regalarono il secondo posto mentre quest’anno «solo» il terzo. Ma quei 78 punti sono arrivati alla fine di un ciclo. Questi all’inizio. La differenze c’è. E non è di poco conto.
fonte: ilmattino
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