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Napoli, che reazione con Cavani, ll Genoa fa una figuraccia: 6-1

Gli azzurri archiviano la sconfitta con la Roma e spazzano via i grifoni, imbarazzanti dietro: doppietta del Matador, poi Hamsik, Pandev, Gargano e Zuniga. Di Jorquera il punto della bandiera

Il Napoli chiude un bellezza un 2011 che resterà nella storia. Mazzarri si meritava di finire con una vittoria convincente dodici mesi pazzeschi. Ne fa le spese un Genoa francamente imbarazzante. Che ne prende sei quasi senza colpo ferire. E gli va anche bene, perché nel conto del Napoli mancano un rigore grosso come una casa e due gol divorati da Cavani a gara chiusa. Squadra molle quella di Malesani, messa male in campo, coi tre centraloni difensivi in balia delle folate azzurre, devastanti. Con un Cavani di nuovo ad altissimi livelli e un Hamsik come poche volte si era visto quest’anno.

DIFESA OFFENSIVA – Malesani cambia. Niente difesa a quattro, ma tre centrali tanto forti fisicamente quanto lenti: Dainelli, Granqvist e Kaladze. Mesto e Rossi sulle fasce per un 5-3-2 con il doppio centravanti Caracciolo-Pratto e Jorquera a dare imprevedibilità. Mazzarri chiude con la migliore formazione: c’è solo Pandev per lo stirato Lavezzi. Ci si mette 12′ a capire che qualcosa non va nella difesa del Genoa. Maggio pesca Cavani, tenuto in gioco da Rossi, e gol dell’1-0. Tutto troppo facile.

PRATERIE – Il problema del Genoa, oltre ai limiti dinamici dei difensori, a disagio con giocatori dalle caratteristiche di Cavani e Pandev, sono gli spazi lasciati in mezzo al campo. Seymour è un disastro, Jorquera bravino palla al piede ma leggerino. Il povero Veloso, certo non un motorino o un incontrista, sembra una zattera in mezzo ai fiordi. Marek Hamsik, giocatore intelligente come pochi, è bravissimo a mettersi sempre nel posto giusto. Il secondo gol è emblematico: De Sanctis avvia il contriopiede da rinvio, Pandev riceve e dà ad Hamsik, che prima trova il rimpallo e poi segna di sinistro. Nel contesto di un 3 contro 3 da corner. Roba da scapoli-ammogliati il lunedì sera.

UN TIRO UN GOL – Il terzo gol, secondo del Matador, è simile al primo: portatore di palla libero di alzare la testa, palla messa in profondità, un giocatore (Rossi) che tiene in gioco Cavani, bravo a scucchiaiare il 3-0. Jorquera di sinistro trova l’estemporaneo 3-1. Ma non cambia nulla. Mesto manda in porta Pandev, prima di stenderlo in area nell’indifferenza colpevole di Valeri. Allora il macedone mette il punto esclamativo in chiusura di primo tempo, dopo un contropiede avviato da Hamsik. Anche qui Pandev si fa una metà campo in solitaria, col povero Granqvist che in situazione di parità numerica può solo arretrare. Francamente inguardabile per questi livelli.

INUTILE – La ripresa è un’inutile passerella: Cavani, forse impietosito, grazia due volte Frey, prima dei due gioielli da fuori area di Gargano e Zuniga per il 6-1. Spazio anche per il baby Marchiori (Malesani risparmia a Kaladze altre brutte figure) e Cristiano Lucarelli.

CHE E’ SUCCESSO GENOA? – Domanda lecita, a cui è difficile rispondere. Forse un calo mentale, da parte di giocatori che sono in una posizione tranquilla in classifica e che sanno che la squadra, con qualità ma anche limiti precisi, verrà rivoltata a gennaio. Con almeno un innesto per reparto. Certo, da un gruppo allenato da Malesani, che nel dopo partita parla di squadra spremuta, non pensi mai che possano uscire figuracce simili. E Preziosi non sarà felicissimo…

Fonte: Gazzetta.it

La Redazione

M.V.

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