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Napoli, che Higuain! Lunedì la presentazione

Fiesta. Anzi, un quilombo come direbbe Gonzalo Higuain nel suo slang: un caos totale, la fibrillazione, l’adrenalina a mille di un popolo che in una settimana è passato dalla (tipica) depressione della cessione di Edinson Cavani, all’euforia incontrollabile (tipica anche quella) del colpo grosso sognato a occhi aperti da mesi. Super. Da podio del mercato del calcio italiano: manca l’ufficialità, perché la burocrazia è lunga e lenta, ma il Pipita è virtualmente azzurro. Come il Napoli. Come nel cuore lo è ancora e sempre lo sarà Diego, Maradona, il re, l’uomo che lo ha lanciato nella Seleccion è che gli ha predetto il futuro: «Sarai il capocannoniere» . Una bomba da 40 milioni di euro che ha anche obbligato L’avvocato dell’argentino in Spagna per gli ultimi dettagli. Al Real Madrid 38,5 milioni di euro. Avrà la maglia numero 9il club a modificare, in parte, le leggi inderogabili sui diritti
d’immagine. Un centravanti vero, di razza pura, inseguito prima da Juve, Chelsea, City e Arsenal e che invece completerà l’attacco – già forte – del Napoli. Da scudetto. Storia elettrizzante, insomma, da scrivere e da vivere in Italia e in Champions. A partire da lunedì: sì, perché secondo la scaletta dello show stilata dal club, la città abbraccerà Higuain per la prima volta al San Paolo in occasione dell’amichevole con il Galatasaray. La prima notte azzurra di Rafa e del nuovo corso. La grande notte del galactico Pipita.
LO SPRINT – E allora, le ultime novità da Madrid. Capitale spagnola e anche del regno di Napoli, dopo gli acquisti di Callejon, Raul Albiol e di Gonzalo. L’ultimo, in ordine di tempo, a lasciare il Real e quella maglia blanca che anche Cavani sognava da bambino: fatalità, no? Scherzi del calcio, ironia della sorte. Ma facce serissime ieri nei pressi del Bernabeu: la tavola rotonda interrotta lunedì a notte fonda con i sorrisi stampati sui volti tirati è ripresa presto. E poi è entrata nel vivo quando al gruppo composto dagli emissari del Napoli e da Jorge el Pipa e Nicolas Higuain, rispettivamente padre e fratello del Pipita, s’è aggiunto anche l’avvocato Norberto Recasens el Cacho, l’uomo che cura la vita legale dell’attaccante, giunto da Buenos Aires.
SVOLTA IMMAGINE – L’accordo con l’attaccante è stato raggiunto sulla base di un contratto di quattro anni più uno da 6 milioni di euro a stagione, condito però dalla possibilità di continuare a gestire l’immagine, e nella fattispecie soprattutto una partnership con la Nike almeno fino al Mondiale, alle stesse condizioni del Real: 50 per cento al giocatore, 50 per cento al Napoli. Una svolta autentica ma necessaria per arrivare al giocatore top. Al club di Perez, dopo i 20 milioni già investiti per Callejon e Albiol, andranno invece altri 40 milioni: 38,5 più 1,5 di bonus. Totale, 60 milioni di euro: aperto il forziere-Cavani e largamente finanziato l’assalto spagnolo a Gareth Bale.
POCHO, FEDE, RAUL – E il Pipita? Ieri s’è allenato duro con i compagni al centro sportivo di Valdebebas, a due passi dall’aeroporto Baraja, quasi come se è con Ancelotti e Cristiano Ronaldo che dovrà continuare a vincere. E poi, nelle pause, un occhio alla trattativa e l’altro alle relazioni telefoniche: linea calda con Albiol, suo grande amico e sicuro compagno di stanza nel Napoli come nel Real; messaggi WhatsApp con Lavezzi, il Pocho, e Fede Fernandez, compagni di Seleccion ed esperti in materia azzurra.
COME CARECA: 9 – Lui, invece, è esperto di un altro tema: un concentrato di forza esplosiva che detta legge negli ultimi trenta metri e canta gol. Un giovane di 25 anni con la personalità del veterano: scuola River, Crespo come idolo, maturità Real. Il Mondiale 2010 e una valanga di reti: 122 con il Madrid dal 2007 e 19 con l’Argentina. Ha chiesto la maglia numero 9, la mitica 9, come Careca. L’idea è che sarà un degno erede.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

G.D.S.

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