A quarantotto ore dalla fine del dibattimento, le idee sembrano più chiare. Ragionamenti, tariffe, Codice di Giustizia, recenti sentenze che fanno giurisprudenza (sportiva). Il Napoli sembra destinato alla penalizzazione in primo grado, così come per Cannavaro e Grava la squalifica appare certa, sia pure riveduta e corretta. Sembrano essere queste le linee guida sulle quali i giudici si sono mossi e si muoveranno nei prossimi giorni. Perché se la lunga camera di consiglio è stata sciolta, il lavoro degli uomini di Sergio Artico (il vicario Franchini e poi Giraldi, Perugini e Tobia) non è ancora finito, anzi. Domani sarà proprio Artico a tirare le fila dell’impegno di questi giorni, poi ci sarà la tregua dovuta al campionato (la Federcalcio gradisce poco “inquinare” il calcio giocato con il calcio alla sbarra), quindi è possibile che l’ufficialità alle sentenze arrivi lunedì. Sentenze che potrebbero riservare, comunque, diverse sorprese.
CASO NAPOLI – Stefano Palazzi, nella sua requisitoria lunedì scorso, ha chiesto per il Napoli una penalizzazione di un punto. Motivandola, non ci sono dubbi, con la collaborazione fornita dall’ex terzo portiere del Napoli, Gianello, in sede di interrogatorio presso la Procura della Repubblica partenopea, con il suo scarso peso all’interno dello spogliatoio, con l’immediato rifiuto da parte di Cannavaro e Grava alla proposta illecita. Una richiesta che ha fatto subito a cazzotti con le decisioni in aula dei giudici della Disciplinare. Che invece, pur ritenendo credibile Gianello, ne hanno annacquato la portata della collaborazione, tanto da rifiutarne il patteggiamento. E allora, l’orientamento, indirizzato dalla linea del rigore, sembra essere quello della penalizzazione del Napoli, modulata secondo le ultime sentenze del calcioscommesse (Atalanta, Samp e Torino) e secondo le stesse richieste formulate da Palazzi. Non uno ma due punti, un pugno nello stomaco.
CANNAVARO – Riveduta e corretta anche la squalifica di Cannavaro, difeso dall’avvocato Malagnini, così come quella del suo compagno, Grava, seguito dall’avvocato Delle Donne. In questo caso, il “tariffario” prevede sei mesi per l’omessa denuncia e non nove come richiesto dal Procuratore federale. Questo potrebbe essere il risultato finale, lunedì. Se così fosse, quella contro il Bologna, domenica sera alle 20.45, potrebbe essere l’ultima partita del capitano del Napoli, visto che le squalifiche sono immediatamente esecutive al momento della pubblicazione del provvedimento. Sei mesi per omessa denuncia, il rifiuto alla proposta da spogliatoio di Matteo Gianello tanto pesa per Paolo Cannavaro. E tanto pesa pure per Grava, il difensore che cominciò la nuova avventura dalla serie C.
GIANELLO – Se questo orientamento fosse confermato, nessuna delle richieste formulate da Palazzi verrebbe accolta. Anzi, una sì, quella che riguarda l’ex terzo portiere del Napoli, per il quale il Procuratore federale ha chiesto tre anni per l’illecito e tre mesi per il divieto di scommesse. Mentre provocatoriamente il legale del giocatore, Eduardo Chiacchio, ha formulato l’ipotesi di un articolo 1. Richiesta, questa di Gianello, in linea con i precedenti. Senza il patteggiamento, che comunque ha offerto alle altre parti in causa un’ulteriore margine di manovra, l’ex portiere seguirà le sorti del Napoli e dei suoi ex compagni.
AGOSTINELLI – Clima di spending review anche per Portogruaro-Crotone, pure su questo sono attese sorprese. Il club calabrese, deferito per responsabilità presunta, potrebbe cavarsela, visto che al netto dell’inchiesta, manca il legale rappresentante della società coinvolta nell’eventuale combine così come è carente dal punto di vista del vantaggio. E allora, pure l’ex tecnico del Portogruaro, Agostinelli, sembrerebbe avviato verso una diversa formulazione del proprio capo d’imputazione e, soprattutto, della richiesta di pena (3 anni per Palazzi), come sostenuto dai suoi legali, Marco Scognamillo e Luigi Marsico.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.