La sfida tra seconde che serve a designare l’anti Juve dice Inter. Il Napoli spinge fino all’ultimo secondo in una partita praticamente giocata sempre all’attacco con grandissima generosità. Prende un gol a freddo da Guarin e gioca tutto in avanti il primo tempo ma poi viene punito in contropiede dal raddoppio di Milito. Riparte ancora di più in attacco nel secondo quando in campo va anche Pandev e accorcia le distanze con Cavani mettendo poi ulteriore pressione ai nerazzurri e reclamando anche due calci di rigore.
Due tiri in porta, tanta difesa e due gol: l’Inter. Diversi tentativi, partita d’attacco, zero gol: il Napoli. Così il primo tempo al Meazza. L’equilibrio si spezza da palla inattiva. Cassano batte alla perfezione un calcio d’angolo, da dietro sul secondo palo sbuca solissimo Guarin che infila De Sanctis di piatto destro (8′ pt). Uno schema studiato alla perfezione dai nerazzurri ma altrettanto evidente è l’errore del Napoli nel gioco delle marcature. Dopo la fiammata nerazzurra è quasi esclusivamente Napoli. Subìto il gol gli azzurri spingono e arrivano più volte con pericolosità dalle parti di Handanovic, manca però la precisione nelle conclusioni e anche un pizzico di fortuna. Insigne, particolarmente ispirato, prova il tiro a giro di destro (18′ pt) che si perde di un soffio, un altro suo spettacolare tiro al volo si perde alto non di molto. Hamsik invece non riesce a capitalizzare al meglio con il destro, azione viziata in precedenza da un tocco di mani sospetto in area di rigore di Cambiasso. Inter tutta dietro la linea della palla, Cambiasso gioca da difensore centrale e Zanetti spostato a mediano. Stramaccioni rinuncia in avvio a Palacio, un attaccante, e schiera Guarin, una mezza punta. L’iniziativa è costantemente nelle mani degli azzurri, manca però l’ultimo passaggio o il guizzo decisivo sotto porta. E Inler in regia è meno ispirato del solito e sbaglia numerosi appoggi.
L’Inter si affida alle ripartenze e addirittura il portiere Handanovic nel primo tempo viene ammonito perchè perde troppo tempo prima di rinviare. Però nel calcio servono i gol e alla seconda occasione utile l’Inter colpisce ancora: al 38′ il raddoppio di Milito servito sulla corsa da Guarin, un tiro velenoso che sorprende De Sanctis. In avvio di ripresa Mazzarri aumenta ancora di più il potenziale offensivo, dentro Pandev, ex interista, un attaccante, fuori Gamberini, un difensore. Maggio e Zuniga si abbassano da laterali difensivi e il Napoli passa al 4-2-3-1 con Hamsik, Pandev e Insigne alle spalle di Cavani. Altra ripartenza micidiale dell’Inter: Cassano (5′ st) colpisce il palo esterno. Poi Handanovic (7’st) toglie dalla porta un sinistro a giro di Inler. Al 9′ Cavani riapre la partita, la porta nerazzurra sembra ancora una volta stregata: traversa, rimpalli a un metro dalla porta, un tocco di Pandev in sospetto fuorigioco, poi il Matador mette tutto a posto con un destro potentissimo da due passi. Un minuto dopo (10′ st) Maggio sfonda sulla destra, spallata energica di Jesus in area di rigore giudicata regolare dall’arbitro, decisione contestatissima dagli azzurri. Mazzarri toglie Inler in serata no e inserisce Dzemaili. Il Napoli reclama un altro rigore, mani di Cambiasso su tentativo di Pandev in girata, anche in questo caso l’irregolarità sembra piuttosto chiara. Al 38’ affondo di Cavani, Pereira sfiora un clamoroso autogol. Al 41′ Maggio non angola il colpo di testa da due passi.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
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