S’erano radunati nei locali pubblici, in case private, chi era rimasto in città aveva voluto seguire la partita in compagnia. Prima esultanza collettiva al gol di Campagnaro. Poi il tripudio al raddoppio di Maggio. Infine, il delirio al tris di Hamsik. Tutti per strada a manifestare la gioia. Tutti affacciati ai balconi per esternare l’entusiasmo con i dirimpettai. Napoli sabato notte si è trasformata in una immensa San Siro. In città come in provincia. Al centro come in tutta la regione, dove stanno crescendo sempre di più i fan azzurri.
IL DELIRIO – Al triplice fischio di Rocchi, la grande festa. Una festa improvvisata, spontanea, attesa diciassette lunghi anni.
«Andiamo ad accoglierli in aeroporto » , «Sì, andiamo a Capodichino » . Nessuno sapeva a che ora sarebbe rientrata da Milano la comitiva azzurra. Ma tutti erano sicuri che i protagonisti del Meazza sarebbero tornati nella notte stessa dal momento che usano viaggiare in charter.
Cento, duecento, trecento. Fino a raggiungere una folla circa cinquecento persone nel piazzale antistante la zonaarrivi di Capodichino. Bandiere, cori, striscioni. L’una, le due di notte. «Ma quando arrivano? E da dove escono?» . E’ stato un continuo agitarsi da un varco all’altro nella speranza di poter intravedere il pullman con a bordo i calciatori. E nella foga, qualcuno si è lasciato prendere la mano spingendosi oltre il consentito. Alcuni ragazzi a bordo di motorini si sono spinti fin dentro l’aerostazione creando confusione e danni ( ad una vetrata e ad un banchetto del check in). Un ispettore di Polizia nel tentativo di arginare la folla è rimasto contuso. Ma tutto è rientrato quando sono giunti i rinforzi. Ma degli azzurri neanche l’ombra. In pochi sapevano che per aspettare De Sanctis, trattenuto al doping, la comitiva era rimasta in attesa a Linate fino a tarda notte. Molti, intorno alle due di notte, hanno desistito spostandosi al centro della città dove la movida del sabato sera si è trasformata in una occasione per festeggiare la vittoria del Napoli sull’Inter. Chi è rimasto, invece, ad attendere a Capodichino (un centinaio) fino alle tre, neanche è stato premiato. La comitiva, senza alcuni giocatori convocati nelle nazionali (Maggio, Pandev, Inler, oltre a Mazzarri) è giunta alle tre e mezzo, uscendo peraltro da un varco nella zona militare per cui nessuno ha potuto osannarla come avrebbe voluto. Il torpedone si è diretto poi a Castelvolturno.
SUL LUNGOMARE – In via Caracciolo ed in via Partenope, zona lungomare, ma anche in molti quartieri popolari, la festa poi è stata colorata da fuochi d’artificio improvvisati e da caroselli d’auto fino all’alba. Mentre su tantissimi balconi veniva esposta una bandiera azzurra. Nessuno aveva più voglia di dormire e tutti a tirare l’alba perchè una vittoria così andava celebrata a dovere e ricordata a lungo.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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