Il gol di Insigne regolare ma contestatissimo dall’Atalanta (espulso Yepes per doppia ammonizione) scardina la resistenza dei nerazzurri. L’episodio chiave è il gol di Insigne alla mezz’ora della ripresa: lancio di Inler in area, dove Higuain è in fuorigioco, non fischiato dall’arbitro De Marco perchè sulla parabola interviene Del Grosso che sbaglia l’intervento regalando palla al napoletano in posizione regolare. Poi Callejon chiude definitivamente i conti con la rete del 3-1: un’altra serata magica per lo spagnolo, doppietta e media gol sempre più alta. Il Napoli va avanti con fatica in Coppa Italia e ora trova la Lazio dell’ex Reja nei quarti di finale del 29 gennaio al San Paolo. Turnover ragionato e limitato di Benitez. Usa il bilancino, Rafa, soltanto tre le vere novità iniziali: spazio a Reveillere in difesa, Radosevic a centrocampo e Zapata al centro dell’attacco. Per il resto più o meno è il solito Napoli. Al San Paolo sono oltre quarantamila per un ottavo di coppa Italia, funziona la politica dei prezzi bassi. Primo tempo piuttosto bloccato, il Napoli non riesce ad alzare il ritmo, pochi lampi, frutto più che altro di qualche sovrapposizione di Maggio sulla destra. Tra i più attesi ovviamente Zapata, il colombiano che però brilla poco. L’altro giovane, Radosevic, deve fare legna con Inler a centrocampo. Così la prima frazione è poco spettacolare, anche perchè gli azzurri trovano un avversario ostico, predisposto a una partita difensiva e con una atteggiamento tattico funzionale allo scopo di ridurre i rischi al minimo. Appena pressati, i nerazzurri passano dietro la palla, spesso anche al portiere Polito, napoletano di nascita e che vive una serata speciale a Fuorigrotta. Atalanta superabbotonata. Tutti dietro la linea della palla, linea difensiva a cinque, poi velocità e rapidità nel ribaltamento dell’azione. Insomma, un avversario rognoso e tignoso, come nelle migliori tradizioni di Colantuono. I nerazzurri cominciano la partita con il piglio giusto e colpiscono alla prima occasione in contropiede, spunto di Livaja, vivavicissimo sin dall’avvio, palla bassa e forte in mezzo, tocco vincente di De Luca (13′ pt), incolpevole Rafael che aveva mantenuto la porta imbattuta nelle ultime due gare di campionato. Vantaggio che dura appena un minuto: cross pulito di Reveillere, Callejon si coordina e infila il destro al volo sul secondo palo (14′ pt), un altro gioiello di tecnica dello spagnolo. Dopo il botta e risposta, poche altre vere occasioni costruite dal Napoli. Il muro nerazzurro funziona e il brivido maggiore lo costruisce proprio l’Atalanta, l’intervento di Britos a spazzare l’area è molto rischioso, l’uruguaiano rischia l’autogol. Piuttosto complicato anche l’avvio di ripresa, il Napoli continua a sbattere contro la difesa bergamasca senza trovare la chiave giusta per sfondare contro una difesa schierata. Però la spinta degi azzurri con il passare dei minuti cresce. Poi tocca ad Hamsik, l’attesissimo ritorno in campo dello slovacco, 52 giorni dopo l’infortunio: entra al quarto d’ora della ripresa al posto di Pandev. Marek applauditissimo entra subito nel vivo, appena lungo il passaggio con il sinistro a Insigne. Poco dopo Lorenzo colpisce l’incrocio dei pali su una fantastica punizione a giro (19′ st). L’azione del Napoli diventa più incessante e l’Atalanta ha maggiori difficoltà a trasformare l’azione da difensiva a offensiva. E dopo venticinque minuti Benitez cala l’altro asso, Higuain: esce Zapata, proprio un attimo dopo il gol sfiorato con il tacco. Arriva il 2-1 di Insigne che bissa la rete di Verona. E poi il terzo gol di Callejon. Giro di campo con Rafa e gli azzurri. Sempre festa al San Paolo. Anche in Coppa Italia, tanta gente ed entusiasmo come se fosse una gara di Champions.
Fonte: Il Mattino
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