Prima gara al S. Paolo per il 2012 ed è ancora una volta una notturna, un singolare posticipo in un lunedì di Serie A. Ospite di turno è il Bologna del “sempreverde” Marco di Vaio, uomo-simbolo dei felsinei, che all’ombra delle due Torri, alla veneranda età di 36 anni, sta vivendo una sorta di seconda giovinezza. E così sin dal suo arrivo in Emilia nel 2008 è divenuto perno irrinunciabile del Bologna, quasi un secondo allenatore in campo, soprattutto nella passata stagione, quando nell’agosto del 2010 prese le redini della squadra, guidandola specialmente nei giorni in cui era rimasta senza allenatore. Nel suo curriculum un passato anche in Campania, nella Salernitana dal 1997 al 1999, con la quale conquistò la massima serie; in panchina allora sedeva Delio Rossi. Il nome dell’inossidabile attaccante è stato anche accostato all’azzurro in estate, ma ha rifiutato la Champions per poter restare: “Il Napoli mi ha cercato, ma non lascio Bologna, altrimenti smetto; è una scelta di cuore.” E anche al S. Paolo il capitano rossoblù dovrebbe far da traino alla squadra allenata da Stefano Pioli. Quest’ultimo, poi, fa lo spavaldo, forte dei ben sei punti strappati agli uomini di Mazzarri nello scorso campionato quando, però, sedeva sulla panchina del Chievo. Il tecnico ex difensore della Juventus, subentrato ad ottobre all’esonerato Bisoli dopo la sconfitta di Udine, è convinto di giocare un altro scherzetto al “Toscanaccio” pur lodandone il collettivo: “Sa giocare con padronanza e convinzione”.
Nelle fila bolognesi mancheranno alcuni elementi: non ce la faranno Diamanti, Loria e Kone, mentre Pulzetti si è riaggregato al gruppo proponendosi per un ballottaggio con Crespo. E torna ad allenarsi anche Cherubin, avendo superato l’attacco di lombalgia che lo aveva colpito in questi giorni. Saranno invece nell’undici titolare Acquafresca, Ramirez e Mudingayi, tre nomi accomunati dall’interesse che il Napoli ha nutrito nei loro confronti. Dell’’attaccante torinese in azzurro se ne parlò nel luglio del 2010, quando questi vestiva la casacca del Genoa; più recenti i “gossip napoletani” di mercato sui due centrocampisti emiliani. Intanto il belga-congolese è valutato come molto prezioso dal tecnico Pioli: “È un nostro giocatore e vogliamo che resti con noi”, mentre pare che all’uruguagio piaccia la piazza partenopea, seppure Maurizio Setti, presidente del Bologna, non abbia alcuna intenzione di lasciar andare via il giocatore, almeno fino a giugno. Lo stesso massimo dirigente ha da poco annunciato di aver preso dalla Juventus il difensore danese Sorensen. Si preannuncia invece un cambio di casacca per lo stabiese Luigi Vitale (al Bologna solo in prestito) che in Emilia non è riuscito a trovare spazio; sulle sue tracce ci sarebbe il Lecce, a patto di una cessione di Mesbah, vicino al Milan.
Chi porta ancora Napoli nel cuore (anche perché ha una moglie partenopea) ma non sarà del match per scontare un secondo turno di squalifica, è Daniele Portanova, che fu all’ombra del Vesuvio agli ordini di Gigi Simoni nello sventurato campionato 2003-2004 e che a maggio del 2005 volle assistere in Tribuna Posillipo alla gara play off Napoli-Sambenedettese valida per la promozione in B. A prendere il posto del roccioso difensore romano ci sarà lo svedese Antonsson che dal sito ufficiale dei felsinei carica i suoi: “Il Napoli è una squadra forte, serve la massima concentrazione.”
E sarà gara degli ex anche per Roberto Colombo, il terzo dopo De Sanctis e Rosati, e Miguel Angel Britos, da poco rientrato in squadra dopo il lungo infortunio al piede, un anno fa agli ordini di Mister Malesani proprio nel capoluogo emiliano. E per il difensore uruguaiano chi spende parole di elogio è Gyorgy Garics, “Ha delle buone qualità, altrimenti il Napoli non avrebbe investito su di lui.” Un passato nelle fila partenopee dal 2006 al 2008 ed una rete al Milan al S. Paolo nel maggio dello stesso anno per il magiaro-austriaco che si dichiara felice di tornare a Napoli: “Ho lasciato bellissimi ricordi nel capoluogo campano ed è sempre bello giocare al San Paolo… sarà una partita dura e difficile contro un avversario in grande forma, che ha trovato quella continuità che mancava nei primi anni.”
E sicuramente sarà una “Partita difficile, come tutte al S. Paolo”, per citare le testuali parole di Capitan Cannavaro su Twitter. Ma la crescita verso la continuità, qualità delle grandi squadre, passa anche per queste prove.
Maria Villani
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro