Il Bologna non è un avversario facile, ma certamente alla portata del Napoli: è l’occasione giusta per riscattare l’immeritata sconfitta del “Meazza”. Purché la fame di vittoria faccia da propulsore nelle gambe dei ragazzi, che quando corrono al massimo – si è visto domenica scorsa – sanno giocare su alti livelli.
Mazzarri fin qui ha mantenuto una promessa: gioca chi sta meglio. Delle gerarchie esistono eccome, ma è anche giusto, se non altro per tenere stabile un’identità di squadra e permettere ai calciatori di conoscere a memoria i propri compagni. Ma gente come Britos, Gamberini, Behrami, Insigne si sono guadagnati a suon di prestazioni il posto in squadra, premiati per i propri meriti, relegando in panchina colleghi che indossano la maglia azzurra da più tempo, come Aronica, Campagnaro, Dzemaili e Pandev. Mazzarri ha scelto di conservare un’impalcatura di fondo, per reggere le basi della squadra, ma non disdegna mai qualche cambiamento legato allo stato di forma e alle performance. Ugualmente quest’anno sta provando variazioni di modulo a partita in corso per non ostinarsi sul 3-5-2 che sta diventando carta conosciuta per gli avversari e soprattutto uno schema non sempre adatto ad ogni partita e ad ogni situazione.
Contro il Bologna Mazzarri penserà alla condizione dei suoi e alle caratteristiche tecniche degli ospiti. Ma contro una squadra di caratura inferiore e nel proprio stadio, il tecnico baderà soprattutto a mettere in campo l’undici migliore. In difesa, dovrebbe essere confermato Britos, in forma smagliante, e ancora una volta potrebbe toccare solo la panchina a Campagnaro, con Gamberini a destra. I cinque di centrocampo saranno i soliti, mentre davanti c’è ballottaggio fra Insigne e Pandev, con il primo leggermente favorito.
Pioli dovrebbe proporre, invece, un 4-2-3-1 abbastanza aggressivo: nella linea a quattro di difesa, torna Portanova (ex Napoli) dopo una lunga assenza, e si riprende anche la fascia di capitano; a destra potrebbe esserci un altro ex, Garics, che contende una maglia a Motta; centrocampo a cinque elementi, due difensivi (Guarente e Khrin) e tre offensivi (Diamanti, Taider, Gabbiadini), che avranno certamente anche il compito di coprire e pressare in fase di non possesso; davanti, c’è Gilardino.
Queste le probabili formazioni:
Per quanto Mazzarri sostenga il contrario, il Napoli non ha ancora risolto il problema delle palle inattive, e il Bologna in questo senso è temibile, con buoni colpitori di testa (Portanova e Gilardino) e un gran tiratore di punizioni dirette come Diamanti. Bisognerà fare molta attenzione a non commettere falli in prossimità dell’area di rigore. E se Behrami e Inler sapranno aiutare la difesa, i tre incursori del Bologna che agiscono alle spalle di Gilardino non dovrebbero poter creare troppi problemi. Se il Napoli, dal canto suo, riuscirà a far circolare la palla con la precisione e la velocità mostrate contro l’Inter, ci sono buone chance per far bene. Mazzarri, dopo Milano, dichiarò che avrebbe allenato i suoi sulle conclusioni a rete, per migliorarne la precisione e il cinismo. Se è stato così e se l’allenamento porterà i suoi frutti, i risultati dovrebbero essere migliori rispetto allo scorso turno di campionato. E in ogni caso, se proprio si deve scegliere è meglio ritornare brutti e vincenti.
A cura di Lorenzo Licciardi
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