Cede solo ai supplementari il Napoli Primavera e merita tutto l’applauso finale del San Paolo. Vince 2-1 la Juve allenata da Baroni, l’ex difensore azzurro che nel 1990 segnò alla Lazio il gol che consentì al Napoli di conquistare il secondo scudetto. La Juve vince la coppa Italia dopo l’1-1 dell’andata: decisivo il gol di Mattiello al 2′ del secondo tempo overtime, un assolo concluso con un tiro preciso nell’angolino (bianconeri che hanno poi chiuso in nove per le espulsioni di Gerbaudo per un gestaccio rivolto ai tifosi e Mattiello). Il gol di testa di Novothny su un assist al bacio di Roberto Insigne aveva rimesso in corsa gli azzurrini a tre minuti dal novantesimo, allungando la sfida ai supplementari. Il gol dell’attaccante azzurro aveva pareggiato il rigore di Padovan (contatto Celiento-Beltrame) al 9′ della ripresa.
La Juve baby è una corazzata e prova a fare gioco già dalla difesa come quella di Conte. Il Napoli prova a pressare e rubare palla alta come quello di Mazzarri per le accelerazioni di Tutino e Insigne, gli esterni d’attacco a supporto della punta centrale Novothny. Gli azzurrini tengono botta, stringono i denti e non mollano di un millimetro. Celiento, si concede una discesa palla al piede di quaranta metri, con colpo di tacco per cercare il tiro di Roberto Insigne, un difensore che per le movenze e non solo ricorda Fabio Cannavaro. Funziona la linea a quattro difensiva, con l’altro centrale Lasicki ruvido al punto giusto negli interventi, Allegra attento a destra e Nicolao bravo nella spinta a sinistra. Si disimpegna bene e con sicurezza il portiere Crispino: ottima la sua respinta sull’insidiosa punizione di Magnusson (3′). Bella parata ad alzare palla sulla traversa anche sul tentativo dalla distanza di Kabashi (20′). Radosevic, il centrocampista croato preso in prospettiva prima squadra, gioca centrale davanti alla difesa, combatte, però sbaglia qualche appoggio di troppo. Gli altri due azzurrini che hanno respirato più degli altri l’aria della prima squadra sono Fornito, e Roberto Insigne, il fratello di Lorenzo che esordì in Europa League contro il Psv, il capitano degli azzurrini, decisivo nella giocata dell’1-1. Tutino s’inventa una discesa show, va via palla al piede in dribbling tra i difensori bianconeri, poi però s’intestardisce troppo invece di passarla al liberissimo Novothny (8′). All’11’ contatto Celiento-Beltrame, rigore per la Juve: lo realizza con freddezza Padovan. Poi il giovane attaccante juventino si lascia andare a un’esultanza fuori luogo con un giro di campo per zittire i tifosi del San Paolo, tra l’altro già ammonito, viene richiamato energicamente dal tecnico Baroni e dagli altri della panchina. Sotto di una rete gli azzurrini si lanciano con generosità in attacco, ci prova soprattutto Tutino ma viene sempre murato dalla difesa bianconera. All’ultimo respiro il pari di Novothny, 1-1 che manda il Napoli ai supplementari con la Juve che colpisce anche una traversa con Sakor in pieno recupero. Tutti gli sforzi vanificati dal gol di Mattiello. Restano i meriti comunque di una lunga cavalcata fino all’ultimo atto. «È stata un’esperienza meravigliosa – sottolinea il tecnico azzurro Saurini – speriamo di riviverla. Entrambe le squadre avrebbero meritato di vincere, purtroppo ha prevalso la Juve. Ma il bilancio della stagione è positivo».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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