Altro che Europa League: queste sono tutte facce di Champions. Napoli-Porto promette scintille in campo e tutto esaurito anche in quello spicchio di tribuna destinato agli operatori di mercato. Il presidente Pinto Da Costa ha l’occasione d’oro per mostrare i suoi gioielli: d’altronde lui è fatto così, vince e vende. E non si affeziona proprio a nessuno. Come pochi in Europa sanno fare. C’è quasi una «squadra», allenatore escluso, che a giugno potrebbe cambiare maglia. La sensazione, nonostante i guai recenti, è che si possa pescare a occhi chiusi tra i Dragoni perché tanto comunque porteresti a casa qualcosa di interessante. In panchina non sono più i bei tempi di una volta. Qui sono passati due Napoleoni: Mourinho e Villas-Boas, per intenderci. Quello che siede adesso, Luis Castro, ha solo tre gare alle spalle, e tanta esperienza nel settore giovanile. «Non ho paura del clima del San Paolo, siamo abituati a certe atmosfere e questo servirà a caricarci non certo a intimidirci», spiega. Eppure, l’Europa League, dopo il ko con lo Sporting Lisbona, sembra essere già una specie di ultima spiaggia per questo tecnico dal sorriso risicato. «Abbiamo tradizione ed esperienza, non temiamo il Napoli perché noi puntiamo a vincere la coppa come abbiamo fatto nel 2012 a Dublino: scendiamo in campo avendo la possibilità di passare il turno anche perdendo e facendo un gol. Sono ottimista anche se non siamo nelle migliori condizioni atletiche. Se passiamo il turno lo dedichiamo a Helton, il portiere assente per infortunio». E allora tutte le sua chance passano per Jackson Martinez: le chance per centrare i quarti di finale e anche per sistemare i conti del club. D’altronde, ai Dragoni riesce sempre bene. Da queste parti sono passati fenomeni come Hulk e Falcao, che qui sono diventati fuoriclasse prima di essere ceduti: il primo allo Zenit per una cinquatina di milioni, il colombiano al Monaco per quasi 70. Ora c’è Jackson Martinez, centravanti che quest’anno è già a quota 23 gol dopo che nella scorsa stagione ha chiuso con un bottino di 33. Insomma, il Napoli deve guardare soprattutto lui. In attesa di conoscere il suo futuro che si deciderà entro maggio. Il Manchester City, il Chelsea e il Liverpool hanno chiesto il via libera per trattare con il Porto. Ma c’è pur sempre il Milan e, perché no, ancora il Napoli. Pinto Da Costa ha preso tempo, ma senza Champions il colombiano andrà via. Un pezzo pregiato che a Benitez non dispiace. Anzi. L’altro gioiello è il brasiliano Fernando, regista che unisce qualità a senso tattico. Il problema è il costo del cartellino: per portarlo via serve un assegno da una ventina di milioni. Poi ci sono Varela, Defour, Quintero, Herrera e Alex Sandro (squalificato). Una bella gioielleria, non c’è che dire.
Fonte: Il Mattino
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