NAPOLI – Gli ha già lasciato molto volentieri le chiavi della macchina. Quella tutta azzurra, fresca di concessionario, lucente. La gente (leggi tifosi) già si ferma a guardarla incuriosita e a tratti rapita, soprattutto quando c’è la strada giusta per dare gas. Attizza eccome questo nuovo modello. Ma le chiavi non gliele ha date mica per parcheggiarla. Bensì per scioglierla un po’, in attesa che prenda i giri giusti.
FIDUCIA – E sì, Benitez ha piena fiducia nell’Avvocato. Sennò, andandosene in giro per l’Europa (leggi Svizzera, un paio di giorni per il forum Uefa a Nyon) mai avrebbe lasciato a uno sconosciuto le chiavi della macchinafiammante. Col rischio di ritrovarla danneggiata o qualcosa del genere. Sennò avrebbe quanto meno titubato, per poi rifiutare e passare appresso quando gli fu proposto il nome del possibile (e fattibile) vice. Invece fece tutt’altro che nicchiare. Si produsse di slancio in un sì pieno, accompagnato dal quel suo genuino sorridere a tutto pizzetto. Fabio Pecchia, piccolo eppure grande pezzettino di storia del Napoli, dal 21 giugno scorso è dunque il molto gradito ed orgoglioso vice dello spagnolo, che ha già sostituito in allenamento.
I LAUREATI – Beh, tanto per cominciare i due già menzionati. Visto che Don Rafè è pure prof (nell’82 laurea in Scienze Motorie all’INIEF) e il poliedrico centrocampista sei anni fa ha ultimato a Bologna il percorso per esercitare la professione di avvocato, dopo aver svolto il corso di studi alla Federico II di Napoli. Ma lui stesso anche docente agli esordi, poiché figura nell’apposita lista del primo corso di laurea interamente dedicato al calcio (università telematica San Raffaele con l’AIC). Però, se proprio vogliamo vederla in modo “politically correct”, va allora ampliato il raggio di osservazione inerente al dato illustrato. Stasera i laureati salgono a tre, poiché nello schieramento opposto figura un altro dottore in giurisprudenza. Insomma, collega in tutto e per tutto del vice azzurro. Guglielmo Stendardo, 32enne nato a Napoli, di professione (ancora) centrale difensivo, è come gli altri due dottore e docente. Il titolo l’ha preso al Link Campus University of Malta, sostenendo l’esame di Stato nel dicembre 2012 a Salerno, assente «ingiustificato» nella gara di Coppa Italia (Roma-Atalanta). Gran colpitore di cabeza, lo Stendardo dal carattere sanguigno sa farsi valere molto anche in campo. Oltre a rappresentare un argine spesso insormontabile, s’è pure concesso il lusso di fare due gol nelle prime due di campionato. Di certo Benitez e il vice “collega” avranno allertato a dovere la truppa.
I CASI – Eppure, Fabio Pecchia ha fatto (con questo) tre passaggi in azzurro per un totale di oltre cinque anni, con la soddisfazione di diventare capitano, ma con la delusione della retrocessione (2001). Per vincere poi con la Juve scudetto e Supercoppa. Mentre l’arcigno avversario di stasera, è sceso una sola volta in campo col Napoli in serie A (’98), dopo avervi fatto le giovanili e per di più vinto l’anno precedente una Coppa Italia con la Primavera. Giusto mentre Pecchia la perdeva in finale con la prima squadra (1997). Ma tu guarda un po’ i casi della vita.
La Redazione
G.D.
Fonte: Corriere dello Sport
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