Scongiurato il pericolo per il Napoli di giocare a porte chiuse l’ultima gara del girone di Champions League, in programma al San Paolo il prossimo 11 dicembre contro l’Arsenal. La Commissione disciplinare e controllo dell’Uefa ha infatti al momento comminato solo un’ammenda di 25mila euro alla società azzurra a seguito del procedimento disciplinare aperto dopo la partita contro il Marsiglia del 6 novembre. Il parziale provvedimento del massimo organismo di controllo internazionale si riferisce all’accensione di materiale pirotecnico, che fortunatamente non è stato lanciato in campo, e alla rottura, da parte di alcuni facinorosi, di un vetro del pullman del Marsiglia mentre raggiungeva gli spogliatoi dello stadio San Paolo.
La Commissione disciplinare non ha ancora reso noti altri eventuali provvedimenti nei confronti del Napoli riferiti alle ulteriori violazioni contestate dai delegati Uefa al termine della partita con il Marsiglia. I duri e dettagliati rapporti stilati dei rappresentanti Uefa focalizzavano l’attenzione anche sull’inadeguata organizzazione, riferita in particolar modo alla gestione delle vie d’uscita e di deflusso delle scale dello stadio ostruite, al ritardato inizio del secondo tempo di circa 100 secondi, e alcuni cori offensivi. Tutti questi punti sono stati decisamente contestati nelle accurate note difensive della società e supportati anche dai rilievi positivi che comunque i commissari Uefa avevano manifestato al Napoli dando atto di un netto miglioramento dei controlli.
Allo stato pertanto, in attesa delle definitive decisioni, previste per l’inizio della prossima settimana, resta in piedi, e non decade il provvedimento di sospensione della squalifica comminata dall’Uefa al Napoli nella scorsa stagione con una gara da disputare a porte chiuse. Ha dunque prevalso la tesi difensiva dell’avvocato Mattia Grassani, legale di fiducia della società azzurra, che durante l’udienza avvenuta in call conference e durata circa un’ora ha evidenziato all’austriaco Thomas Partl, presidente della Commissione, e agli altri componenti del collegio giudicante, i sensibili e netti miglioramenti dimostrati nell’ultimo periodo dal Napoli in sede di organizzazione e gestione delle gare internazionali. Tra i rilievi difensivi sottoposti all’attenzione della Commissione, è stato inoltre evidenziato che l’organizzazione di una partita in uno stadio strutturato come il San Paolo, non può essere equiparata a quella di un impianto di appena diecimila posti, con tutte le problematiche organizzative del caso.
Resta prudente l’avvocato Grassani in attesa delle decisioni definitive da parte dell’Uefa: «Appena ho letto il comunicato relativo al provvedimento di ammenda di 25mila euro, ho tirato un sospiro di sollievo, ben comprendendo che comunque si trattava di un provvedimento assolutamente parziario. Resto fiducioso sulla bontà e sulla ragione delle nostre tesi difensive, ma prima di emettere un giudizio definitivo voglio attendere le decisioni dell’Uefa, soprattutto riguardo a quelle relative alle vie di fuga dello stadio ostruite».
Al Napoli è stata inoltre comminata un’ulteriore ammenda di 30mila euro relativamente alla partita Marsiglia–Napoli del 22 ottobre, durante la quale ci furono lanci di fumogeni all’interno del Velodrome tra le opposte tifoserie, e scontri all’esterno dello stadio.
Fonte: Il Mattino
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