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Napoli, allarme rosso…nero. A Verona con l’obbligo di vincere

Vanno accantonate le gerarchie di spogliatoio, sia premiato chi ha più gamba e voglia di sacrificarsi

Nel giornalismo, più che nella vita, spesso la coerenza paga. Non provo alcuna soddisfazione nel dire “l’avevo scritto” ma rivendico quel modo d’intendere il giornalismo – mio e del sito per cui ho il piacere di scrivere – che analizza i fatti e non prova a rincorrere gli umori della piazza. Siamo stati sempre pronti a criticare la società, l’allenatore e/o la squadra quando ritenevamo che ci fossero gli elementi per farlo. Di contro, abbiamo invitato a non farsi illusioni quando la quasi totalità dei media incensavano squadra e tifosi circa uno scudetto a portata di mano. Quando, secondo tanti, sarebbe stato quasi un peccato mortale farselo scappare. 

Personalmente ho sempre sostenuto, e credo ancora, che il Napoli, come la Juve lo scorso anno, potrà vincere lo scudetto solo se sarà abbastanza costante nei risultati per approfittare di un eventuale calo della squadra di Conte, che rimane la favorita per la vittoria finale. Ho scritto anche che, archiviata in malo modo l’avventura europea, sarebbe stato necessario concentrarsi al massimo in campionato, partita dopo partita, senza guardare troppo alla Juventus, tenendo magari d’occhio l’impetuosa rincorsa del Milan. La classifica attuale attesta (purtroppo) la bontà della mia tesi.
La squadra rossonera esprime valori tecnici di primo livello (superiori al Napoli), ha finalmente trovato una fisionomia di squadra e la continuità di risultati. Occorrerà il miglior Napoli per tenerli dietro in classifica. Chiudo questa lunga premessa facendo notare che gli straordinari risultati del Milan sono arrivati dopo la svolta “giovane” voluta dalla società meneghina, pur dovendo affrontare il doppio impegno campionato-Champions. Un esempio prezioso per il Napoli e l’avvio del “secondo ciclo De Laurentiis”. 
La giusta annotazione di chi fa notare che in questa rimonta milanista hanno inciso almeno un paio d’arbitraggi favorevoli non mutano la sostanza dei fatti e la validità dell’analisi.

I quattro pareggi consecutivi hanno rallentato la corsa del Napoli ma non hanno pregiudicato un campionato che rimane eccezionale. Quella che il Napoli non deve farsi scappare è la qualificazione in Champions, possibilmente evitando i preliminari. 
Per farlo la squadra di Mazzarri deve ritrovare la serenità e la cattiveria agonistica che l’ha sempre contraddistinta. Il Napoli non ha né le qualità né l’abitudine a giocare da favorita; gli azzurri non possono prescindere dalla fame di vittorie, mai. Ho sottolineato più volte i limiti di gioco e le carenze qualitative della rosa a disposizione di Mazzarri ma questo non è il momento dei processi né c’è la possibilità di riparare agli errori commessi in fase di mercato. L’unica cosa che conta adesso è ritrovare la concentrazione e mettere a frutto le indiscutibili qualità e i punti di forza del Napoli, a partire già dalla partita di oggi a Verona. Battere il Chievo e ripetersi tra sette giorni sarà fondamentale per tenere a distanza il Milan, in vista dello scontro diretto del 14 aprile, e tenere ancora sotto pressione la Juventus.

Grazie agli acquisti di gennaio la rosa del Napoli è numericamente adeguata per affrontare senza cali quest’ultima fase del campionato. A Mazzarri il compito di far ruotare i calciatori in modo da schierare una squadra sempre in grado di giocare su quei ritmi alti che sono la chiave dei successi del Napoli guidato dal tecnico di San Vincenzo. A questo punto della stagione credo che vadano accantonate le gerarchie di spogliatoio per far spazio a chi ha più gamba e voglia di sacrificarsi. Trovando anche il coraggio, magari, di pescare nel vivaio quella sfrontatezza che molti calciatori del Napoli pare abbiano smarrito. Il goal di Tutino di ieri al Vicenza nel campionato Primavera è la miglior lettera di presentazione a riguardo. Sperando che il Napoli non dilapidi il tesoro che si trova in casa, continuo a pensare che non esistono calciatori troppo giovani per giocare ad alti livelli ma solo calciatori non abbastanza bravi per farlo. 
Diverse soluzioni tattiche, condizione atletica e determinazione sono fattori decisivi per terminare al meglio il campionato e centrare l’obiettivo champions. Un elemento di contorno ma ugualmente importante a tal fine è la serenità dell’ambiente; per mantenerla occorre lo sforzo della stampa ma anche quello della società. 
Conduco da anni la mia personale battaglia contro quella parte dell’informazione che fa del sensazionalismo la propria cifra stilista ma stavolta mi trovo costretto a dover stigmatizzare un comportamento di Mazzarri che nel corso della conferenza stampa di ieri si è rifiutato di rispondere a una domanda del collega della Gazzetta dello Sport Gianluca Monti. A giustificazione del proprio rifiuto l’allenatore del Napoli ha sottolineato come la linea editoriale del giornale fosse rivolta a travisare il senso delle proprie dichiarazioni al fine di scatenare polemiche attorno al Napoli. 
La domanda in questione (“Rispetto a due anni fa la crescita si è un pò fermata visto il punto in meno?”, nda) -condivisibile o meno nella sostanza – era legittima e, a mio parere, priva di malizia. L’allenatore avrebbe potuto rispondere in maniera pacata smentendo la riflessione del giornalista, contribuendo in tal modo a mantenere l’ambiente sereno. Sono convinto che Mazzarri non abbia nulla di personale verso il collega della Gazzetta ma penso che se davvero ritiene la linea editoriale del suddetto giornale avversa al Napoli debba trovare altre sedi ed altre forme per esprimere il proprio dissenso. 
Credo, altresì, che sia giunto il momento che il Napoli muti la propria gestione dei rapporti con la stampa, impostandola sulla pacatezza e sul rispetto reciproco. I successi della squadra e della società si costruiscono giorno per giorno, improntando il proprio operato sulla professionalità. La comunicazione è una parte essenziale del progetto di crescita del Napoli e merita da parte della società la stessa cura che profonde, ad esempio, nel calciomercato e nel merchandising. 
Sono convinto che De Laurentiis, uomo di cinema e persona intelligente, conosce il valore della comunicazione e saprà operare al meglio per adeguare anche questo aspetto al livello internazionale a cui sta portando il Napoli.

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