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Napoli adora Lavezzi per il suo essere scugnizzo

Lavezzi ha ritrovato il gol nel momento più importante della stagione

Di gol, si sa, sono più quelli che sbaglia che quelli che segna. E non finisce qui. Ha pure un’altra specializzazione, il Pocho: i facili li manca clamorosamente e segna, invece, quelli più complicati. Ma c’è una ragione, forse. Forse nel suo destino di campione con lo scatto e il dribbling di Jair, l’eleganza del passo ciondolante del suo amico Messi e la mira sciagurata del vecchio Calloni milanista, c’è scritto che i suoi gol debbono essere solo gol d’artista. Gol d’autore. Gol strani, colorati, ribelli, persino irriverenti.

PERSONAGGIO – Come quel suo corpo di mille colori e un numero spropositato di tatuaggi. Gol che sono soprattutto suggestioni regalate a se stesso e alla gente che l’adora. Perché l’adora, la gente. Lui lo sa. E un poco ne approfitta pure, lo scugnizzo d’argentina che a volte davvero fa venire in mente un Altro argentino, un Altro scugnizzo: il più grande scugnizzo del pallone d’ogni tempo e d’ogni continente. «Domenica al San Paolo non voglio vedere neppure una bandiera del Milan» , disse una volta Lui. Bene, un quarto di secolo dopo, alla vigilia della partita con il Chelsea, chiamando a raccolta la gente un’altra volta: «Voglio che domani sera il San Paolo per gli inglesi sia una bolgia» , aveva detto il Pocho. Detto fatto. Così è stato. E allora, ieri, Lavezzi ha preso “carta e matita” e s’è rivolto direttamente ai suoi tifosi. «Grazie. Grazie a tutti. Vi avevo chiesto una bolgia e avete risposto con uno stadio da brividi» , ha messo per iscritto sul suo sito.

E’ tornato anche sulla gara, il Pocho. E poi è andato anche più in là. S’è spinto sino a Londra, pensando già alla gara di ritorno. «Sì, è stata una serata spettacolare quella al San Paolo. Abbiamo giocato una grande partita e abbiamo battuto una grande squadra. Sono molto felice perché andremo a Londra a giocarci la qualificazione con la consapevolezza e la convinzione che ce la possiamo fare».

FIDUCIA – Ce la possiamo fare, dice. Trasmette fiducia, Lavezzi. Il quale dopo la grande notte del San Paolo s’è concesso una tranquilla giornata in riva al mare. Lontano da Napoli. In costiera. In una Positano che per lui all’improvviso s’è svegliata dal letargo, s’è animata, ravvivata, persino emozionata. No, non poteva passare inosservato, il Pocho, nelle stradine che portano alla spiaggia. Dove ha pranzato assieme a suo figlio Tomas e a Yanina, la giovane modella sua compagna. Un giorno, se possibile, lontano dal pallone e dai clamori e in felice armonia con la famiglia. Con un occhio ad un antipasto di mare assai leggero, ad un risotto alla pescatora e ad una pezzogna fresca fresca cotta sul carbone e l’altro a Tomas, improvvisatosi bomber pure lui assieme a un gruppo di ragazzi nella piazzetta proprio davanti al mare.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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