Per la verità, sul campo del Chievo, dove si erano registrate tre sconfitte negli ultimi tre campionati, vi sono stati un po’ di tormenti nella difesa del Napoli, però nella ripresa è emersa l’assoluta forza della squadra, che ha potuto festeggiare il primo gol di Higuain, il grande affare del mercato 2013. Nel primo tempo i difensori avevano incredibilmente rovinato quello che Hamsik e Callejon erano riusciti abilmente a costruire. La terza linea è apparsa in difficoltà: Paloschi ha avuto il passo più rapido di Albiol e Britos; vi sono stati marchiani errori tecnici in occasione delle due reti dell’ex milanista. Ma un grande gruppo sa rimediare a certi sbagli, più o meno gravi, ed è quello che è accaduto nella ripresa a Verona, quando in soli 6’ è stato piazzato il colpo del ko: un’altra rete di Hamsik e il primo centro di Higuain, che ha giocato – gol a parte – una partita brillante, di grande intensità. Ha offerto l’assist a Callejon, suo compagno già nel Real, e ha sfiorato due volte la marcatura nel primo tempo. Ha saputo creare spazi per gli inserimenti da dietro e s’è liberato in area quando Insigne gli ha offerto un perfetto assist. Lorenzino è stato la novità di giornata. Non era prevista la sua presenza in campo, Benitez lo ha proposto perché lo ha visto in forma a Castelvolturno e perché attende che il ct Prandelli lo convochi per le due partite della Nazionale in programma il 6 e il 10 settembre. Il ragazzo di Frattamaggiore appare più sciolto: adesso non si sente sotto esame e quindi le giocate gli riescono più facili, d’altra parte Rafa è stato subito conquistato dal suo talento e gli ha offerto piena fiducia. Eccellenti servizi per Hamsik e Higuain, aspettando i gol che arriveranno perché la capacità balistica di Insigne è acclarata. La sfida alla Juve, lanciata con i maxi-investimenti sul mercato, è stata ribadita sul campo. Sei punti e sette gol sono un importante successo. Non si guardi troppo alla qualità dell’avversario – Bologna e Chievo, bestie nere durante la gestione Mazzarri – ma si pensi al profondo rinnovamento di quest’anno. Un altro allenatore, tanti nuovi giocatori, un sistema di gioco differente rispetto alle ultime quattro stagioni, eppure i primi risultati sono eccellenti. Giocate di prima, grande personalità, tecnica sopraffina. Certo, anche errori, sui quali non si deve sorvolare (e non lo ha fatto Benitez, che anziché esultare al gol del 2—1 ha alzato la voce con Britos per il precedente errore), ma che non sono più un’ossessione. Perché, come urlava nel sottopassaggio Hamsik ai compagni sul 2-2, «un gol glielo facciamo». Parola di capitano, di bomber, di rifinitore. Di fenomeno.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
S.D.
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