L’attacco che s’era improvvisamente smarrito ha colpito con durezza a Catania, dove il protagonista è stato Zapata. Il ragazzone colombiano, a zero reti in campionato, ha segnato una doppietta. Il Napoli aveva chiuso il primo tempo sul 4-0, ma nella ripresa sono venuti a galla i soliti difetti della difesa, che s’è fatta colpire perfino da una squadra mestamente avviata verso la B. Ci sono altre due buone notizie, oltre alla vittoria: la Fiorentina ha perso ed è tornata a -10 dagli azzurri; domenica nella partitissima contro la Juve non ci sarà Tevez, che verrà oggi squalificato. In un momento contorto come quello vissuto dopo l’eliminazione dall’Europa League e la sconfitta con la Fiorentina c’è stata la fiammata del Napoli sul campo dell’ultima in classifica, che ha incassato quattro gol in soli 26’. Zapata ha firmato una doppietta, festeggiata senza le smodate esultanze dei calciatori di questi tempi, ma facendo due volte il segno della croce. Aveva bisogno di un po’ di fiducia il ragazzone colombiano, che non ha ancora la maturità per essere il vice di un campione come Higuain, ma può essere utile per il futuro, se il Napoli deciderà di adottare con lui una strategia differente rispetto a Vargas, spedito prima in Brasile e poi in Spagna, pur rappresentando un interessante investimento tecnico. Quattro palloni in un tempo, tutto facile per il Napoli anche senza il Pipita, che ha accettato la regola del turnover con il sorriso. Callejon e Insigne assicurano qualità e finalmente Zapata ha vissuto una felice serata. E poi c’è stata gloria anche per il brasiliano Henrique, utilizzato stavolta come esterno: dal suo destro è partita una magnifica parabola che ha sorpreso il portiere avversario Andujar (acquistato già dal Napoli per la prossima stagione) e il compagno Reina e ha chiuso la partita quando alla fine del primo tempo mancavano cinque minuti. Eppure, la difesa ha sofferto anche contro un avversario da tempo avviato verso la retrocessione, con il fardello di 18 sconfitte e 54 gol subiti: nel primo tempo Izco ha centrato la traversa in un’azione particolarmente confusa, poi lo svantaggio è stato dimezzato dai gol di Monzon e Gyomber, pronti ad approfittare di un’errata sistemazione della difesa. Non c’è stato soltanto un calo di concentrazione sul 4-0, ma si sono visti – anche in una situazione assolutamente agevole – i limiti di alcuni difensori. Le vittorie, anche se roboanti, non nascondono i difetti. In quattro giorni il Napoli salta dall’ultima alla prima in classifica, alla Juve che s’avvia verso il terzo scudetto. È la sfida delle sfide, quella che i tifosi vorrebbero sempre vincere: lo dissero a Maradona trent’anni fa; lo sa anche Higuain, che non affronterà l’amico Tevez, perché il capocannoniere – doppietta e ammozione a Parma – sarà oggi squalificato. C’è una marcata distanza tra il Napoli e la Juve (20 punti), tra il Napoli e lo scudetto, ma questa resta una notte di emozioni.
Fonte: Il Mattino
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