Quattro vittorie nelle ultime quattro uscite ufficiali è il biglietto da visita che Walter Mazzarri porta con sé domenica al “Tardini” di Parma. Soprattutto, vittorie figlie di prestazioni convincenti, nelle quali il Napoli ha dimostrato di aver ritrovato concentrazione, personalità, geometrie e cinismo. Ingredienti indispensabili che la squadra azzurra aveva un po’ smarrito nel freddo nell’inverno, doti che poi ha saputo ritirare fuori nel momento cruciale. Le congiunture delle ultime settimane hanno però plasmato una classifica che restituisce al Napoli una responsabilità forse un po’ accantonata: il dovere morale di provare a risalire la china, e puntare al terzo posto utile per la prossima Champions. Che è a cinque punti e quindi alla portata, se è vero che la formazione partenopea non ha nulla da invidiare a Lazio ed Udinese. La striscia positiva del Napoli passa per Parma dunque, ed è dunque d’obbligo cercare la vittoria, se non altro per “vendicare” l’inatteso 1-2 con cui il San Paolo, dove sono cadute quasi tutte le grandi italiane ed europee, fu espugnato a metà ottobre da Giovinco e compagni.
GIOVINCO & Co. – La formica atomica è senza dubbio il problema principale per Mazzarri. Quando è in giornata può essere letale. Di solito gioca a sinistra e da quella parte ci sarà probabilmente Grava, anziano ma veloce, al posto di Campagnaro, stanco per l’impegno in nazionale. I raddoppi di Maggio saranno indispensabili e a Christian basterà far bene il lavoro difensivo a cui è abituato. I problemi verrebbero fuori se a Donadoni venisse in mente di piazzare il suo piccolo n.10 dall’altro lato, puntando sui movimenti compassati di Britos: in quel caso ci sarebbe da pensare a una contromisura. Attenzione anche a Mariga, che da quando è tornato ha fatto benissimo, a Biabiany che è dalla parte di Dossena e corre tanto, e chissà che non si riveda anche Santacroce, che potrebbe essere schierato dall’inizio in quanto ex-azzurro con qualche sassolino nella scarpa.
DONADONI – Attenzione poi a Donadoni, in tema di ex con qualche probabile desiderio di rivalsa. Il tecnico bergamasco conosce bene l’ambiente napoletano e gran parte dei calciatori attualmente in forza al Napoli. Il Parma che vinse al San Paolo era ancora quello di Colomba, ma la squadra di Donadoni sembra avere guadagnato un po’ di stabilità e costanza con il cambio di panchina. È una formazione più rocciosa, con un blocco di centrocampo molto compatto, formato da cinque elementi di discreta qualità e ottima fisicità, su tutti il colosso Mariga. Ma la difesa a tre dei ducali non è impenetrabile e stavolta, considerate le forze schierate dal Parma in mezzo al campo, pensare a qualche lancio lungo per imbeccare la velocità di Lavezzi e Cavani non sarebbe una cattiva idea. Hamsik dovrà invece riproporsi in un ruolo più arretrato per dare manforte alle manovre centrali, cercando poi di lanciarsi negli spazi ad azioni offensive avviate: anche le sue verticalizzazioni potrebbero risultare determinanti nel momento dell’ultimo passaggio.
Queste le probabili formazioni:
A conti fatti, il Napoli ha tutte le carte in regola per vincere a Parma. Soprattutto quando avrà la palla, la squadra di Mazzarri potrà far male se sarà la stessa vista nel mese di febbraio. Sarà fondamentale scavalcare il folto centrocampo parmense e mettere i tre “tenori” in parità numerica contro la difesa di casa: in quel caso ci saranno molte opportunità di colpire. Se Maggio e Dossena riusciranno a dare una mano le probabilità di far gol saranno ancora maggiori. Ma attenzione a non sottovalutare il potenziale offensivo del Parma: occorrerà la concentrazione al massimo per non lasciare a Giovinco e Okaka spazi pericolosi.
Lorenzo Licciardi
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