Un Napoli gagliardo e coraggioso espugna il “Tardini” con una prestazione di personalità, giocando a viso aperto e vincendo una partita molto spettacolare. Il Parma conferma di essere una buona squadra, ma non abbastanza per fermare gli azzurri in un simile stato di forma.
Mazzarri conferma le nostre previsioni del prepartita: senza Behrami e Maggio non si poteva giocare solo in ripartenza. A tratti il Napoli l’iniziativa ai padroni di casa l’ha pure lasciata, ma quando andava in affanno è stato bravissimo a ricacciare gli avversari nella loro metà campo, alzando il baricentro e attaccando più forte del Parma.
I primi venti minuti si sono giocati a ritmi elevati da entrambe le parti, con squadre lunghe votate alla gran corsa. E la fase iniziale è stata equamente divisa: primi dieci minuti a favore del Parma, poi molto Napoli. Britos all’inizio ha sofferto – come previsto – la velocità di Biabiany, finché Zuniga non si è accorto del problema e si è prodigato (bene) per aiutare il compagno in copertura. Il colombiano inizialmente spaziava molto, cercando anche di accentrarsi in fase d’offesa, e ripiegando di gran carriera in fase di non possesso. Intanto Mazzarri chiedeva a Mesto di spingere sulla sua corsia, e il sostituto di Maggio ha fatto bene il proprio dovere.
Prese le misure, il Napoli ha tirato fuori personalità e spessore tecnico, riprendendosi l’iniziativa e producendo due nitide palle gol, sprecate da Pandev e Cavani in successione. Ma non è stato altro che il preludio di un vantaggio più che meritato: gli azzurri hanno continuato ad insistere con gran carattere e ancora con buona tecnica – diverse belle giocate di Hamsik, Zuniga e Dzemaili – finché quest’ultimo ha servito un ottimo assist in verticale che Marek è stato lesto a spingere in porta. Dopo l’1-0 il Napoli ha saputo anche restare alto, correggendo il vecchio difetto di rinculare troppo e troppo presto quando andava in vantaggio.
Il giusto atteggiamento però è durato poco: intorno alla mezzora il Parma ha saputo riportarsi nella metà campo avversaria approfittando del fatto che, nell’ultimo quarto d’ora, entrambe le squadre sono tornate molto lunghe, permettendo di nuovo di innalzare l’intensità e la velocità della circolazione di palla. I velocisti parmensi si sono lanciati alla disperata, ma Britos e Campagnaro hanno fatto ottima guardia. Anzi, è stato il Napoli, negli ultimi cinque minuti di un primo tempo molto gradevole, ad avere e fallire due clamorose palle-gol, prima con Dzemaili e poi con Cavani.
Nel secondo tempo gli azzurri hanno sofferto il ritorno del Parma e si sono lasciati un po’ sopraffare, per stanchezza ma anche per la scarsa vena di Inler e per un lieve calo di Dzemaili a centrocampo. E il pari del Parma è stato così inevitabile, complice una sfortunata deviazione di Cannavaro (autogol dell’ex). Dzemaili, va detto, nonostante qualche imprecisione nei controlli di palla è stato tatticamente bravissimo, unendo copertura e impostazione, e offrendo un secondo assist dorato – stavolta a Cavani – simile a quello che aveva portato al gol Hamsik. Cavani però ha sbagliato ancora, ma si è fatto perdonare qualche minuto più tardi su un’altra splendida verticalizzazione, stavolta di Insigne, riuscendo a saltare Mirante e depositando in porta. A riprova che il Napoli per vie centrali sa essere devastante quanto l’anno scorso sulle fasce.
Qualche osservazione sui singoli: molto ispirato oggi Hamsik, pochissimo Pandev (purtroppo non risolve il suo momento davvero negativo); bene, soprattutto tatticamente, Dzemaili e Zuniga, mentre ha giocato maluccio Inler, sostituito da un Donadel che ha fatto finalmente vedere qualcosa di meglio. Per Cavani quattro o cinque errori sotto porta, almeno tre clamorosi, e la notizia stupisce; ma attenzione: in cambio si contano almeno cinque interventi difensivi del “Matador”, che una mano la dà sempre e comunque. E in ogni caso ha segnato la rete decisiva. Un’ultima, meritata menzione va all’arbitro Rocchi: nonostante le veementi (quanto gratuite) polemiche innescate dalla Juventus, è stato impeccabile su tutte le decisioni di una gara per niente facile.
Il Napoli oggi ha vinto una partita su un campo ostico, affrontandola come doveva, impegnandosi per novanta minuti e mostrando un gran carattere e la giusta voglia di vincere. E offrendo al pubblico anche una partita spettacolare: di più non si poteva chiedere.
A cura di Lorenzo Licciardi
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