Voglia di riscatto. Brucia ancora tanto la sconfitta contro la Fiorentina, la seconda amarezza consecutiva dopo l’eliminazione in Europa League contro il Porto. Napoli a Catania per riprendere il passo Champions e soprattutto per ritrovare convinzioni e morale in vista dei prossimi impegni, a cominciare dal big match di domenica prossima contro la Juventus.
Un pericoloso testacoda. Il Catania, ultimo in classifica, non ha ancora alzato bandiera bianca e contro la Juventus la sua prestazione è stata molto dignitosa. Napoli più che mai concentrato sulla sfida contro i siciliani. Niente conferenza stampa ieri per Benitez e nessuna intervista concessa dal tecnico spagnolo. Tante assenze a Catania, si è aggiunta anche quella di Behrami, messo ko dall’influenza. In attacco mancherà Mertens, distorsione alla caviglia, molto probabilmente fuori anche contro la Juventus. Il numero maggiore di assenze concentrato in difesa, mancano ben quattro terzini a Catania. Squalificato Ghoulam, ancora indisponibili Maggio e Zuniga, anche se per il colombiano il rientro è sempre più vicino e non da escludere la sua presenza tra i convocati contro la Juve. Non convocato Mesto, ancora non al massimo della condizione. Uomini contati, quindi soluzione obbligata, almeno inizialmente: Henrique laterale destro e Reveillere a sinistra. La coppia centrale sarà formata da Fernandez e Albiol, unica alternativa in panchina Britos.
Tra attacco, centrocampo e difesa, quindi, sono cinque le assenze per Rafa che per l’ennesima volta dovrà fare i conti con l’emergenza. Uomini contati e squadra che arriva a Catania dopo una lunga serie di impegni ravvicinati e con un’altra sfida molto importante alle porte, quella contro la capolista Juventus. A Catania l’insidia ambientale, un avversario disperato e alla ricerca di punti fondamentali nella lotta salvezza. Un altro esame per Benitez contro una piccola, vero problema quest’anno degli azzurri in campionato: i tanti punti persi contro le formazioni di media e bassa classifica hanno infatti frenato il Napoli nella scalata alle prime posizioni.
Tra i tanti motivi d’interesse della sfida, anche il faccia a faccia tra i due assi di Frattamaggiore, Lodi, l’uomo simbolo del Catania e Insigne, l’attaccante azzurro in odore di Mondiale. E poi la grande voglia di Hamsik d’interrompere il lungo digiuno, l’ultima rete lo slovacco lo segnò proprio nel match di andata contro i siciliani, Catania campo sempre ostico per il Napoli, negli ultimi sette precedenti quattro sconfitte e tre pareggi, l’ultima vittoria addirittura nel 2002 in serie B (2-0, reti di Sosa e Dionigi). Vittoria che stasera servirà più che mai al Napoli per riprendere nuove energie in questo rush finale di stagione. Otto vittorie esterne, azzurri a un solo successo dal record dei nove colpi fuori casa, ottenuti da Mazzarri due volte, nel 2010-2011 e nel 2012-2013.
Le insidie del match al Massimino, la disperazione della squadra di Maran contro il maggior tasso tecnico del Napoli che deve vincere l’incognita stanchezza e cancellare le sensazioni negative delle ultime due delusioni. L’ultima tornata di campionato e la finale di coppa Italia contro la Fiorentina, questi gli ultimi obiettivi del Napoli di Rafa. La priorità è la Champions, possibilmente diretta, cioè senza passare attraverso il pericoloso preliminare di agosto. Primo scoglio da superare questo di Catania. Prova insidiosa, ci vuole il Napoli migliore.
Fonte: Il Mattino
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