Orgogliosi delle loro origini partenopee. Napoletani a Milano dove Napoli si è ridotta a cartolina illustrata, a paesaggio con Vesuvio che non fuma più e il vecchio pino che pare posticcio, ecco. Sarà una serata speciale per molti “emigranti di lusso” che faranno il tifo per il Napule di Mazzarri. A cominciare dal professore Vincenzo Mariconda, docente universitario e presidente di Risanamento SpA: «Ho visto la mia prima partita tra Napoli e Inter negli anni ’50, quando in campo c’era Vinicio. E le sfide al Meazza me le ricordo davvero tutte. Vivo questo momento in uno stato di esaltazione. Ma è così da quando il Napoli è tornato in serie A. La partita di stasera? Speriamo che non porti bene il cambio con Ranieri, lo scorso anno con Leonardo fecero festa al debutto proprio contro il Napoli».
Il consigliere della seconda Corte d’Appello del tribunale di Milano, Raffaele Martorelli, racconta: «Tra di noi magistrati tifosi del Napoli che lavorano qui, e siamo tantissimi, ci unisce un filo – svela – al termine della partita ci scambiamo i commenti e le critiche. No, Facebook non ci piace, preferiamo il telefono: dopo il fischio dell’arbitro scatta il nostro post-partita. Dopo la vittoria con il Villarreal l’euforia è alle stelle, c’è molto entusiasmo. Se ripenso alla depressione che ci venne ai tempi della serie C: noi napoletani a Milano dovevamo aspettare mezzanotte per sapere il risultato della nostra squadra del cuore alla Domenica Sportiva».Antonio Fantini, titolare con Massimo Sanità del ristorante «Fresco» a un passo dal Duomo, non ha dubbi: «È l’occasione giusta per realizzare il grande colpo in casa dell’Inter e così esploderebbe la nostra gioia. Subito dopo metteremmo ad alto volume nel nostro locale la canzone “Napoli” di Gigi D’Alessio, Sal Da Vinci e Gigi Finizio, l’inno che ci aiuta a sentirci meno lontani».Claudio Ciccimarra, ex vice dirigente della Digos di Milano e ora dirigente del commissariato Monforte-Vittoria, racconta: «Lavorerò al Meazza il giorno della partita e non sarà la stessa cosa: preferisco viverle da tifoso certe sfide. Ti rendi conto di quanti sono i napoletani solo al momento del gol: sembra che occupino solo il settore ospite e invece sono sparsi ovunque. Bellissimo». Gianni Marigliano ha un atelier a via Borgospesso, due passi da Montenapoleone: «Da quando sono a Milano non me ne perdo una di gara del Napoli a San Siro. Non abbiamo mai vinto: pensavo di portare male io e per un po’ non ci sono andato – ride – Ma visto che non ha vinto lo stesso, stasera sarò in tribuna».
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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