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Nainggolan: “Ancora non credo alla rimonta con il Barcellona, ora sognare non costa nulla”

"Salah? Un amico e mi aspettavo che avrebbe mostrato il suo valore"

Radja Nainggolan, centrocampista della Roma e della nazionale belga, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano belga Het Laaste Nieuws.

Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:

“Il rapporto con il ct Roberto Martinez? Mi parla un po’ più di prima. E anche in un altro modo. In ogni caso, ho un feeling migliore con lui, la nostra relazione è migliorata. Non siamo i migliori amici del mondo perché siamo sempre diversi l’uno dall’altro. Ma noto che la nostra relazione è migliore. Il mio stile di vita? Ho molti tatuaggi, fumo e bevo di tanto in tanto. E ho fatto degli errori. Ad esempio, a Capodanno, non è stato molto intelligente da parte mia filmarmi in quello stato. Proprio come non era stato molto saggio a guidare sotto l’influenza dell’alcool. Ma io voglio vivere come un uomo normale. Il calcio è un hobby per me. Quando sei improvvisamente supportato come sono stato, è bello.  Poi ha aggiunto un commento sulla sua speranza di andare al Mondiale 2018: “Ho avuto la sfortuna di crederci molto in passato e la delusione è stata ancora più grande. Ci crederò solo quando sarò nel 23”.

Queste invece le sue parole sul passaggio in Champions League contro il Barcellona: “Sono stati giorni agitati, sai che ho ancora da leggere 120 messaggi?”.

Di quanti giorni hai avuto bisogno per credere all’impresa contro il Barcellona?
“Il giorno dopo non ci credevo, la Roma in semifinale di Champions League. Sembrava un’impresa impossibile, quello che abbiamo fatto è unico e nessuno credeva che sarebbe stato possibile”.

Perché? Non avevi detto che la Roma aveva una possibilità per realizzare la remuntada?
“Cosa altro si può dire in conferenza stampa? Voglio essere onesto: pensavo che vincere contro il Barcellona sarebbe stata una cosa ottima. Ma solo quando eravamo sul 2-0 ho iniziato a credere alla qualificazione. Perché avvertivo che avevamo più fame, che continuavamo a correre e a pressare. Quanto fisicamente che tatticamente, e l’allenatore ha optato per il modulo perfetto, stavamo meglio del Barça. Volevamo davvero le semifinali, invece il Barça si sentiva al sicuro dopo il 4-1 al Camp Nou. Ma nel calcio non puoi mai rilassarti”.

Meglio, martedì c’è la semifinale. Soddisfatto di aver pescato il Liverpool?
“No, secondo me il Liverpool è la squadra più dura tra le tre. Non perché abbia più qualità di Real Madrid e Bayern Monaco, ma perché è una squadra che ci mette molto impegno e non ha nulla da perdere. Mi creda, sarà molto difficile. Il Real e il Bayern avrebbero potuto sottovalutarci, come il Barcellona, ma nel Liverpool ci sono guerrieri, un po’ come noi”.

Hai sentito Salah recentemente?
“Anche lui non riusciva a credere che avevamo vinto contro il Barcellona. Su Instagram ha scherzato sul fatto che ascolteremo per molto tempo Manolas dire che aveva segnato il gol vittoria. Sarà bello rivedere Momo, avevo un bel rapporto con lui. Non posso criticarlo, è un ragazzo buono, dolce e rispettoso, e un ottimo giocatore”.

Salah è la rivelazione della Premier League. Notevole no? È cambiato dall’anno scorso a Roma.
“Non mi sorprende, ha sempre avuto queste qualità. L’unica differenza è che ora ha più opportunità. Forse ha imparato ad essere freddo sotto porta”:

 

 

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